Mascherine a 50 centesimi? Segno di confusione tra Governo ed economia
Le mascherine a 50 centesimi sono solo uno dei fattori prodotti dalla confusione tra esigenze di Governo ed economia reale
Mascherine a 50 centesimi, iniziative che partono da decreti ma non sono realizzabili…questi alcuni elementi del disastro economico a cui stiamo assistendo. Mauro D’Ambrogio, esperto di economia e commercialista interpreta per noi le ultime vicende economiche del paese.
“Ieri sera, 4 maggio, su Rete 4 Carlo Calenda affermava cose che già dissi almeno un mese fa: questo Governo quando vara delle leggi o approva delle norme non le valuta nella loro fattibilità o studiando se effettivamente possono essere applicabili”.
Regione Lazio per stagisti
“Una nota positiva da rilevare è quella sulla Regione Lazio che ha deliberato un contributo per gli stagisti aziendali. Peccato però che è stato pubblicato il 3 maggio, dal 4 era ricettivo a ricevere domande e oggi 5 maggio scade. Insomma è davvero ridicolo e induce a comportamenti di competizione aggressiva. Sicuramente l’effetto di queste date così vicine, che generano una sorta di click day è quello di mettere le persone in conflitto. Inoltre questi contributi ‘a elicottero’ non hanno risultati positivi nell’economia reale.
Finché non si daranno incentivi a fondo perduto, ad esempio sul 30% del costo del lavoro, anziché dati su progetti, si creeranno condizioni che inducono a ruberie anziché fornire aiuti al tessuto economico”.
Il Reddito di cittadinanza
“Il Reddito di cittadinanza viene ancora percepito ma non ha in nessun modo raggiunto il suo scopo di riqualificare la situazione economica di cittadini meno abbienti e avviarli al lavoro. Su circa 2500 famiglie su 933 mila famiglie che lo percepiscono, sono stati ricollocati. Forse alcune di queste persone potrebbero essere confluite nel lavoro dei campi di cui ora abbiamo bisogno”.
Le mascherine a 50 centesimi
“La questione mascherine: prima è stata data la libertà di mercato che normalmente c’è nel nostro paese e poi è stato imposto un prezzo impossibile da rispettare per i commercianti, le famose mascherine a 50 centesimi.
Se il prezzo imposto è inferiore al prezzo di produzione come si può imporre un prezzo maggiore di quanto il commerciante ha speso per quella merce? Ci vorrebbe un credito di imposta per quei commercianti che l’hanno acquistata a più di 50 centesimi, circa 80 cent.
Il rischio qui è quello che lo Stato diventi partner e socio delle aziende. Un cambiamento radicale di economia, dalla libera economia a quella di stato ispirata proprio dalla Cina“.