Mascherine, Costa: “Sui luoghi di lavoro non più obbligo ma raccomandazione”
“Sul Green Pass è svolta: dal 1° maggio verrà archiviato e rimarrà solo per le strutture ospedaliere e per le visite nelle RSA”
Ospite di Mattino Cinque News, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, si è espresso sull’andamento della pandemia e sulle prossime misure del governo. Tra i temi, ovviamente, quello della mascherina al chiuso, e del Green Pass, che dovrebbe essere archiviato, rimanendo attivo solamente per le strutture ospedaliere e per le Rsa.
“Mascherina? Credo che sia ragionevole pensare che sui luoghi di lavoro si possa andare verso una raccomandazione. Questo potrebbe essere l’elemento di novità e un segno tangibile di ritorno alla normalità. Credo che dopo due anni di regole e restrizioni sia giunto il momento di dare fiducia agli italiani, quindi passare a una raccomandazione, e per fare questo credo che ci siano le condizioni”.
Mascherine al chiuso
“Siamo tra i paesi con la più alta percentuale di vaccinati, e ovviamente è uno scenario che ci permette di effettuare questo tipo di scelte. Sostanzialmente la mascherina al chiuso rimarrebbe sui mezzi di trasporto, sugli eventi/spettacoli al chiuso. Sulle scuole c’è la previsione di arrivare fino a fine anno. Qui dobbiamo considerare che siamo a un mese alla fine dell’anno scolastico ed è ragionevole proseguire con queste regole. Ma per tutto il resto le mascherine non saranno più obbligatorie. Dobbiamo poi avere la consapevolezza di fare norme chiare e facilmente applicabili e interpretabili. Credo che la soluzione migliore sia perciò arrivare a una raccomandazione”.
Discoteche e ristoranti
“Discoteche? Parliamo di un settore dove la regolamentazione non è facile. È ovvio che quando abbiamo deciso di riaprirle, eravamo consapevoli che nel momento in cui si balla non si può indossare la mascherina. Quindi proseguiremo con quelle regole, e in altre situazioni dove non si balla magari può continuare l’utilizzo della mascherina. Ma se la discoteca è aperta deve essere aperta come si dovrebbe. Ristoranti? Anche lì valgono le stesse regole, poi ovviamente c’è la consapevolezza che ci potranno essere dei protocolli da parte dei datori di lavoro. In alcune realtà questi ci sono già, tra l’altro condivisi con le associazioni sindacali e di categoria. Ripeto, ci saranno valutazioni puntuali ma credo che non ci sia più bisogno dell’obbligo”.
Regioni e modello cinese
“Decisioni regionali? Questo è un tema che già in passato ha creato non poca confusione. Ricordiamo che ovviamente da parte dei governatori regionali vi è sempre la facoltà di emettere provvedimenti più rispettivi di quelli governativi. Ci auguriamo che da parte delle Regione ci sia un allineamento, anche per una comunicazione univoca rispetto ai cittadini. Modello cinese? Credo che sia sbagliato alla radice. L’obiettivo non può essere quello di arrivare al contagio zero, vuol dire arrivare a estirpare l’influenza. L’obiettivo che dobbiamo raggiungere è arrivare a una convivenza con il virus, che permette ai nostri ospedali di non essere più sotto pressione e di continuare nell’attività ordinaria. Grazie ai vaccini, per fortuna, questo è possibile”.
Green Pass
“In ogni caso, come abbiamo sempre detto, la fine dell’emergenza non vuol dire la fine della lotta alla pandemia ma passare a una gestione ordinaria. Significa continuare a monitorare e ad avere prudenza ma non mi sembra giusto condizionare eccessivamente il presente per la paura del futuro. Dobbiamo seguire settimana per settimana, tenere la situazione sotto controllo e continuare a veicolare l’importanza della vaccinazione, soprattutto negli anziani e nei fragili. Green Pass? Questa credo che sia la vera svolta. Dal 1° maggio verrà archiviato e rimarrà solo per le strutture ospedaliere e per le visite nelle RSA. Non sarà più in vigore ad esempio per i mezzi di trasporto o posti di lavoro, è una svolta”.