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Master universitari e non: che differenza c’è?

In generale, in Italia il termine master può essere sovrapponibile a “corsi di perfezionamento”. Può essere di primo e di secondo livello

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Foto di Andrea Piacquadio: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-in-rivestimento-giallo-che-tiene-libro-rosso

Il master, in linea generale, è considerato un modo per andare ad approfondire il proprio bagaglio culturale, acquisito al termine del proprio percorso di studi. Quando si fa riferimento a questa categoria, molto spesso la mente effettua l’associazione automatica al contesto universitario, ma questi rappresentano solo un’alternativa. È lungo l’elenco di master universitari che sono disponibili nelle principali università italiane, tanto quelle tradizionali quanto quelle telematiche come Unicusano.

Il sistema dei master universitari in Italia

Il funzionamento del sistema nostrano è però particolare rispetto alle altre realtà accademiche, dove invece la denominazione di master’s degree si utilizza in riferimento alla laurea magistrale. In Italia quest’ultima viene equiparata al master di I livello, ma possedere solo questo titolo non è requisito sufficiente per l’accesso all’ultimo step della formazione accademica, vale a dire il dottorato, per cui è imprescindibile il percorso magistrale.

La confusione relativa alla denominazione causa più di qualche perplessità negli studenti stranieri che si approcciano al mondo accademico italiano. Molto simile al contesto europeo è però la questione relativa ai costi da sostenere, sia relativamente all’università in senso assoluto sia a proposito dell’iscrizione al master. In linea generale la media è di circa 9000 euro nel Regno Unito, dove però sono presenti molte strutture private, il costo si abbassa nel caso dei paesi dell’Europa continentale come Francia o Belgio, dove si attesta sui 5000 euro. Una cifra che resta però particolarmente elevata considerando l’annualità del corso e il ridotto numero di borse di studio disponibili, quantomeno per il caso legato all’Italia.

In generale, in Italia il termine master può essere sovrapponibile a “corsi di perfezionamento”. Quello considerato di primo livello può essere intrapreso al termine di un percorso triennale (o equipollenti), quello invece di secondo livello richiede il possesso si una laurea magistrale. La durata del master universitario è solitamente pari ad un anno accademico, con l’acquisizione di almeno 60 CFU, i cosiddetti crediti formativi universitari.

I master non universitari

Nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di corsi ed opportunità che non sono una presenza costante nell’offerta formativa della struttura universitaria, non vi è perciò la certezza che lo stesso master sia presente in ogni anno accademico.

Ben diversi dai master universitari sono quelli considerati pubblici. In questo contesto il termine non si riferisce al titolo che conferisce il corso, ma alla sua strutturazione vera e propria. Va detto che in Italia non vi è ancora un riconoscimento uniforme nei confronti del master inteso come titolo di studio vero e proprio, tanto che alcuni concorsi pubblici non ne tengono conto.

Infine, esiste la tipologia dei master italiani non universitari. Anche in questo caso la terminologia viene usata ad indicare il corso in sé, non il titolo di studio che viene rilasciato (occorre aver presente, infatti, che in Italia un titolo di studio può essere consegnato solo da un ente pubblico riconosciuto). Questi master non universitari sono quelli che vengono proposti dalle aziende ad esempio, in alcuni casi il costo risulta a carico dell’iscritto, in altre circostanze è l’azienda in questione a farsi carico delle spese. Molto spesso sono le grandi aziende multinazionali a promuovere corsi del genere tra i dipendenti, incentivando un miglioramento e soprattutto un aggiornamento costante tra il personale.