Matteo Richetti (Azione): “Shock fiscale per 3 anni e occupazione giovanile”
“Azione chiede la fine dell’assistenza improduttiva e invece investimenti che mettano le imprese nelle condizioni di ripartire”, conclude Matteo Richetti
Abbiamo chiesto a Matteo Richetti (Azione) un’analisi del momento, in piena Fase 2.
L’Italia è in una morsa pericolosissima stretta tra l’incapacità di un governo che non conosce il Paese, le sue imprese, le sue famiglie e una destra che continua a sbraitare e speculare, usando disperazione e morte per riproporre il cliché ‘e questi pensano agli immigrati’.
Come se ne esce senatore Richetti e inoltre perché Azione, almeno secondo i sondaggi, è ancora lontana da numeri importanti di gradimento?
Nessuno nasce adulto. Azione è nata a novembre dell’anno scorso. E sa su quale tema abbiamo lanciato la nostra proposta nazionale? La sanità. Dicevamo che servono medici e investimenti subito. Suggerivamo di prendere i 20 miliardi destinati a quota 100 e reddito di cittadinanza e metterli nell’assunzione di medici e acquisto di strumenti tecnologici sanitari. Se ci avessero ascoltato …. e sa qual è il problema?
Ce lo dica lei
Che oggi il presidente del consiglio del nostro Paese è quello che ha dato priorità a quota 100, decreti sicurezza vergognosi e reddito di cittadinanza. Possiamo pensare che ci tiri fuori dal dramma in corso chi ha avuto innanzitutto queste come priorità?
Ora a sostenerlo c’è anche il suo ex partito, il Pd
Infatti me ne sono andato! Ha idea di cosa vuol dire vedere il progetto politico che hai contribuito a realizzare appoggiare questo Governo? Non cambiare i decreti di Salvini? Sostenere alla giustizia, uno dei più delicati campi del nostro sistema, un ministro come Bonafede? In un Paese normale, quello che immagino io, il Partito democratico, di Bonafede chiede le dimissioni non la fiducia. Ma la deriva del Pd mi pare inesorabile. Predica merito ma vota assistenza e statalismo. Predica semplificazione e produce burocrazia. È tornato a essere il partito che guarda con diffidenza al mondo produttivo e delle imprese. E la dinamica interna è degenerata agli amici degli amici. Credo sarà difficile riprendersi!
Come se ne potrebbe uscire?
Una svolta della legislatura. Ogni partito dovrebbe mettere da parte atteggiamenti identitari e divisivi. Concentrarci tutti e subito solo su misure di sostegno all’economia e alle famiglie. Quindi, fine dei sussidi, fine di assistenza improduttiva e finalizzare tutto a investimenti che mettano le imprese nelle condizioni di ripartire. Shock fiscale per tre anni, pagamento dei debiti della P.A. e un grande piano per l’occupazione giovanile. Questa la nostra ricetta, che credo abbia soprattutto il merito di avere una visione. Esattamente quello che oggi manca.
Ma questo vuol dire nuovo debito…
Chi promette di fare cose senza indebitare il Paese dice bugie. Perciò, meglio fare debito per salvare imprese e famiglie italiane piuttosto che fare debito per mandare in pensione le persone a 14 anni 6 mesi e 1 giorno come successo in passato. Adesso basta perdere tempo! Serve subito un piano per finanziare 22 mila borse di specializzazione medica, non una di meno. Lo sa che viviamo in un paese pieno di laureati in medicina a cui non permettiamo di accedere alla professione medica? I soldi per Alitalia ci sono ma mancano sempre quelli per i giovani. Se costruiamo L’Unità nazionale su queste basi, la legislatura diventerà immediatamente produttiva.
Si può fare con Conte Premier?
Ma nemmeno per sogno! Conte ha governato con Salvini, Di Maio, Zingaretti, Renzi, Speranza. Serve unità, non trasformismo. Serve competenza. Draghi, Calenda, Giovannini, Cottarelli, Becchetti, Cantone. Profili politici di grande competenza. Si rende conto che mentre tutti i paesi si occupano di ripartire noi dobbiamo occuparci delle dichiarazioni di Vittorio Feltri, della scarcerazione dei boss mafiosi e delle grigliate del capo di gabinetto di Zingaretti? Ma le pare un Paese che può farcela se questi sono i presupposti?
A proposito delle grigliate di Albino Ruberti, lei cosa ne pensa?
Diciamo che non penso che è meglio. Torniamo al discorso di prima: alla coerenza in casa Pd. Io mi limito a leggere. Se ciò che è stato scritto è falso, Ruberti deve querelare. Se ciò che è stato scritto è vero, si deve dimettere subito. Ma ormai siamo nel Paese in cui la reazione più diffusa è ‘far finta di nulla’.
C’è un degrado nei comportamenti che preoccupa. Come si recuperano etica e credibilità?
Lo possono fare solo gli elettori. Iniziando a punire chi dice una cosa e fa il contrario. Non devono chiedere promesse, devono chiedere coerenza. In questo modo, risolveremo già una buona parte dei nostri problemi.
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