Matteo Salvini pensa a ricorso contro Dpcm per riaprire locali e palestre
Il Dpcm “danneggia in modo particolare i piccoli comuni dove i contagi sono minimi e sotto controllo”
“Chi ha rispettato sempre le regole, garantisce la sicurezza e ha investito per interventi di sanificazione e distanziamento. Non può essere costretto a chiudere se la situazione dei contagi è sotto controllo. Il ricorso contro il Dpcm è considerato una vera e propria necessità ‘salva-lavoro’“, dichiara Matteo Salvini.
Salvaguardare settore Spettacolo
Il leader della Lega sta valutando un “ricorso contro il Dpcm e un ‘piano-spettacolo’ per salvaguardare il settore“. Il ricorso – fa sapere il suo ufficio stampa – è soprattutto per tutelare le realtà dei centri medio-piccoli.
Valutazione, dice, che avviene “con i sindaci della Lega. Un’ipotesi concreta è quella di ricorrere contro il decreto del presidente del Consiglio, che danneggia in modo particolare i piccoli comuni dove i contagi sono minimi e sotto controllo (a differenza dei centri più grandi).
Dpcm, Salvini: misure uguali e stringenti penalizzano i piccoli comuni
A essere contestate dagli amministratori sono le misure stringenti e uguali su tutto il territorio nazionale, che penalizzano anche le realtà come ristoranti, bar, teatri, palestre, piscine e centri sportivi dei comuni che non hanno un andamento dei contagi allarmante come nelle metropoli.
Un’altra ipotesi, su cui sta lavorando in particolare il comune di Treviso, è consentire l’esibizione degli artisti nei teatri garantendo la diretta streaming per evitare assembramenti ma garantire il lavoro (e i relativi compensi) a tutto il settore”. (Anb/Dire)