Matteo Salvini: “Qui a Roma accolto meglio che a Milano”
Il leader della Lega Nord a Roma per dialogare con Giorgia Meloni sul palco di Atreju
Gioia e ovazione hanno accolto Matteo Salvini, leader della Lega al suo arrivo ad Atreju, la festa giovanile organizzata da Fratelli d’Italia a Roma, quest'anno presso l'Isola Tiberina; un’ospitalità che ha quasi fatto passare inosservati gli altri leader del centro destra, intervenuti al dibattito “Costruire l’alternativa per non morire renziani”.
Molti sono stati gli argomenti sui quali si sono confrontati gli esponenti di Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni, Lega Nord con Matteo Salvini, Forza Italia con Giovanni Toti e Nuovo Centro Destra con Gaetano Quagliariello. L’obiettivo, citando il titolo stesso della conferenza, quello di trovare temi comuni su cui creare presupposti per una nuova coalizione di centro-destra, da contrapporre alla dilagante moda “renziana”.
L’attore più atteso è stato Matteo Salvini, che non pare aver illuso la platea, più volte entusiasmata e galvanizzata, soprattutto quando si è parlato di Democrazia, termine ad oggi svuotato di ogni significato e senso; in proposito il leader della Lega ha esordito: “Abbiamo assistito a ben tre governi al potere senza essere stati eletti dal popolo e dunque senza aver in alcun modo consultato la volontà dell’elettorato”, e ha proseguito: “La nostra Costituzione, così com’è strutturata non ci permette di poter scegliere su nessuna delle fondamentali questioni come l’adesione all’Europa, l’economia o l’immigrazione. Oggi c’è un nemico comune, al di sopra di tutti gli altri, che dovrebbe essere affrontato da coloro che hanno a cuore le sorti del paese, questo nemico è rappresentato dalla dittatura di Bruxelles, imposta con una moneta sbagliata, che sta distruggendo la nostra economia e la nostra agricoltura, ci vogliono proporre cibi provenienti dall’altra parte del mondo della cui provenienza non sappiamo nulla”.
Si è parlato poi d’immigrazione, le posizioni più vicine sono state proprio quelle di FdI e Lega, entrambe concordi nel dichiarare che il problema si debba affrontare con il sostegno e la collaborazione di tutti i Paesi membri UE: “I richiedenti asilo politico dovranno essere ripartiti in egual misura con tutti i Paesi dell’Europa, altrimenti l’Italia dovrà chiudere le frontiere”. Il danno si ripercuote poi sull’intero sistema sociale nazionale: “Ad oggi, con una componente di migranti pari all’8% della popolazione, il riconoscimento del diritto ad alloggi popolari spetta al 100% alla popolazione di origine straniera” – ha dichiarato Giorgia Meloni.
Continua poi la sintonia tra i due partiti in tema di politica estera. Secondo Salvini “Renzi dovrebbe considerare Putin un suo alleato e non un suo potenziale nemico, la mossa di assecondare le sanzioni alla Russia arrecherà un danno di centinaia di milioni di euro al settore agro-alimentare italiano, è un chiaro atto di autolesionismo”.
Il dibattito si conclude con dei buoni presupposti su cui costruire un programma politico condiviso,ma al tempo stesso restano dei seri dubbi per il futuro della coalizione anti-Renzi, è lo stesso Salvini a dichiarare che “se si andasse a votare stasera il centro destra non ci sarebbe, se si dovesse andare votare domani, io Salvini, forse non sarei alleato con nessuno se non con Giorgia Meloni”.
*Foto pagina Facebook Atreju (Ufficiale)