Mausoleo romano abbandonato nel degrado di Largo Preneste
Tante volte sono passato per Largo Preneste, scorgevo sempre questa struttura, contornata da cartacce, immondizie e piccioni
Camminando per le strade di Roma verso la periferia ma non distanti dal centro capita frequentemente di incontrare testimonianze dell’Antica Roma frammiste a materiale edilizio moderno o isolate nel verde dei parchi o giardini, ed è sempre un arricchimento della nostra esistenza, un’aggiunta di salubrità all’aria che respiriamo.
E’ possibile imbattersi in un antico sepolcro di epoca romana, una struttura quasi ignorata dai cittadini, mimetizzata con l’ambiente circostante, un rudere, un ammasso di sassi che sta lì, dimenticato, in un angolo di un giardino pubblico. Se non fosse per il pannello espositivo presente davanti il rudere, nessuno si sarebbe interessato a quella costruzione di mattoni rossi e gialli. Il Mausoleo di età Antonina collocato sulla via Prenestina è indifferente alla gente.
C’è un giardino pubblico a Largo Preneste, intitolato alla memoria del finanziere scelto Fabio Perissinotto (1972-2002), Medaglia d’Oro al Valor Civile. Quel giardino è tutto tranne un’area destinata al ristoro del corpo e dello spirito, un cittadino che volesse riposarsi dopo una lunga camminata non è per niente ispirato dal sito: dovunque rifiuti per terra, cartacce, bottiglie, scarti alimentari, e al centro di uno spiazzo il Sepolcro, contornato da immondizia e piccioni, ormai diventato tutt’uno con il degrado circostante, simbolo dell’incuria dei governanti. Un grande peccato. Mi piange il cuore assistere a uno spettacolo così desolante.
Le panchine sono sporche, occupate dai senzatetto che hanno trovato un ricovero nell’area del giardino dedicato a una Medaglia d’Oro al Valor Civile. Non è il modo migliore per tenere viva la memoria di un italiano valente, un uomo nato e cresciuto nel quartiere Prenestino, in una casa nei pressi del giardino a lui intitolato. Il giovane finanziere scelto perse la vita mentre tentava di bloccare la fuga di un’autovettura guidata da un collaboratore di giustizia.
Mausoleo di Largo Preneste
Il Mausoleo fu costruito nel secondo secolo con un sapiente uso di mattoni rossi per le pareti e di mattoni gialli per la cornice e altri dettagli scomparsi. Appartiene ad una tipologia funeraria caraterizzata da due o tre camere sovrapposte con decorazioni esaltate dall’uso di laterizi colorati. Sepolcri di questo tipo sono diffusi solamente a Roma e nel suburbio e visibili ancora lungo la via Latina, la via Appia, la via Triumphalis, ecc…
Dal lato dell’entrata si vedono la cornice e i resti degli archetti di sostegno di un piccolo balcone. Sul lato sud sono le tracce della scala per il piano superiore destinato alle celebrazioni delle partecipate liturgie funerarie. L’interno è costituito da un ambiente unico, quadrato, coperto da una volta a crociera e illuminato da due finestre.
Le pareti erano ritmate da una piccola edicola con una nicchia intonacata. Sulla struttura romana fu edificato un casale, presente fino al XVIII secolo, che ne ha fortemente alterato le murature, le decorazioni e il pavimento, rendendo impossibile risalire ai proprietari del sepolcro. (Comune di Roma)
Che gran peccato, dimenticare nell’oblio della bruttezza le testimonianze storiche della grandezza di Roma Antica, essere insensibili, indifferenti alla lenta agonia dei monumenti storici abbandonati. Il nostro interesse verso questi tesori senza valore è direttamente proporzionale al loro buono stato di salute. Il Mausoleo abbandonato, la targa commemorativa nel giardino lasciato nel degrado, i cassonetti pieni, e i rifiuti sui marciapiedi: se non è questo degrado e incuria, cos’è?