Medicina, nuove speranze nella lotta al tumore e alla malaria
Via libera al farmaco che blocca progressione e metastasi del cancro ai polmoni, scoperto il meccanismo di sopravvivenza di quello al cervello: e in Camerun prima vaccinazione sistemica contro il paludismo
Buone notizie dal lato della ricerca scientifica, con particolare riferimento alla branca della medicina. Arrivano infatti nuove speranze (e con forti tinte tricolori) sul fronte della lotta al cancro, segnatamente ai polmoni e al cervello. Mentre in Africa è stata avviata sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la prima vaccinazione sistemica contro il flagello della malaria.
Buone notizie sul fronte della medicina
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), come riporta il Corsera, ha stabilito con una recente determina la rimborsabilità del Lorlatinib. Un medicinale che si è dimostrato efficace contro il carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato di tipo ALK positivo.
Si tratta, aggiunge Sky TG24, di una malattia che colpisce prevalentemente persone sotto i 50 anni e, paradossalmente, si riscontra soprattutto nei non fumatori. Essendo poi molto aggressiva, capita di frequente che al momento della prima diagnosi abbia già dato metastasi cerebrali. Il Lorlatinib però è riuscito a eliminarle nel 72% dei malati, arrestando la progressione della patologia nel 64% dei casi a tre anni dall’inizio della cura. Inoltre, è attivo anche su pazienti che avevano precedentemente ricevuto altri trattamenti, ai quali però la neoplasia aveva contrapposto dei meccanismi di resistenza.
In effetti, pare che il tumore abbia un “istinto di sopravvivenza” piuttosto sviluppato, come prova uno studio appena pubblicato sulla rivista Cancer Cell, concentratosi su quello all’encefalo. Il paper, come spiega l’ANSA, ha visto tra l’altro il coinvolgimento dell’italiano Antonio Iavarone, che lavora presso l’Università di Miami. E ha scoperto che il glioblastoma, altamente maligno e attualmente incurabile, è capace di ingannare il sistema immunitario facendosi passare per un neurone sano.
Una volta svelata questa capacità di imitazione, è stato possibile individuare una strategia terapeutica, che per ora si è dimostrata valida in vitro e sui topi. Gli scienziati hanno infatti appurato che una sostanza chiamata Vemurafenib, in combinazione con un farmaco chemioterapico, riesce a inibire la crescita tumorale.
Il primo vaccino contro la malaria
Last but not least, come riferisce France 24 il Camerun ha lanciato la prima campagna al mondo di profilassi su larga scala contro il paludismo. Una «svolta rivoluzionaria», per citare Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS, che ha validato il vaccino, denominato RTS,S. Il quale ha determinato un abbassamento del 13% della mortalità, oltre a una significativa riduzione dei ricoveri ospedalieri e delle forme gravi della malattia.
Questo dato è ancora più importante nel Continente Nero, che conta il 95% dei decessi globali causati dalla malaria, di cui l’80% sono bambini di età inferiore a 5 anni. Non a caso, è già previsto che Burkina Faso, Liberia, Niger e Sierra Leone seguiranno presto l’esempio del Governo di Yaoundé.
E non a caso, la World Health Organization ha già raccomandato un secondo antidoto, l’R21. Perché se è vero, come sosteneva Ippocrate, che “camminare è la miglior medicina”, quando la medicina corre è meglio.