Meloni e Sunak mandano in tilt il politically correct
Il primo Premier donna d’Italia e il primo Premier “non bianco” d’Inghilterra sono conservatori: e i manutengoli del pensiero unico vanno fuori di testa
Cos’hanno in comune il neo-Capo del Governo italiano Giorgia Meloni e l’ancor più neo-Primo Ministro britannico Rishi Sunak? Per esempio, il fatto di essere dei primatisti nel loro genere (in senso letterale, nel caso del Presidente di FdI). Ma anche l’estrazione politica conservatrice: cosa che sta letteralmente mandando in tilt gli adepti del politically correct.
Meloni e Sunak mandano in tilt il politically correct
A ben guardare, Giorgia Meloni e Rishi Sunak avrebbero parecchie carte in regola per essere osannati dai manutengoli del pensiero unico. Che notoriamente ha un debole per caratteristiche la cui importanza è inversamente proporzionale rispetto a quella dell’incarico che l’idolo di turno andrà a ricoprire.
C’è solo un piccolo, insignificante dettaglio: i diretti interessati sono entrambi di destra. E tanto basta a mandare fuori di testa il mainstream politicamente corretto. Che si arrampica sugli specchi, come ha fatto La Repubblica inventandosi che il primo Premier donna nella storia d’Italia non sarebbe una conquista perché «ragiona al maschile». Oppure insiste ossessivamente, come ha fatto tra l’altro Il Foglio, sul particolare che per la prima volta Downing Street avrà un inquilino «non bianco» (sic!).
E sì che ci sarebbero delle vere qualità da celebrare. Tipo i meriti e le (eventuali) competenze di due leader che si sono “fatti da sé”, scalando l’establishment fino a raggiungere i vertici delle rispettive istituzioni. A cui si aggiunge, nel caso dell’ex Ministro dell’Economia inglese, un patrimonio stimato in 730 milioni di sterline, il doppio di quello di Re Carlo III.
Bocconi amari da digerire per i fanatici del politically correct. E il cortocircuito del giorno è servito.