Menù europei a scuola, una buona idea riuscita male
La denuncia del M5S Roma: “Troppi carboidrati e proteine animali”
Menù europei a scuola, con lo scopo "di far conoscere agli studenti la cultura gastronomica di tanti paesi diversi e di aumentare la consapevolezza di appartenenza dell’Italia all’Europa" – per dirla con l'assessore Alessandra Cattoi.
Si tratta quindi di "menù speciali collegati a particolari progettualità a contenuto didattico-educativo", come spiega il M5S Roma, nel ricordare che questi menù sono apparsi nelle nostre scuole "da circa un mese". Un'iniziativa che lo stesso M5S Roma definisce "ammirevole negli intenti perché la conoscenza delle altre culture può passare anche attraverso la stimolazione del gusto". Peccato, però, risult "pessimo, nella realizzazione".
In cosa consistono questi menù europei? "L'assessora Cattoi – continuano dal M5S Roma – chiarisce che i menù europei da servire nelle scuole vanno dal famoso fish and chips in rappresentanza della cultura culinaria del Regno Unito, al würstel al forno con patate per la cultura culinaria tedesca, al chicken and chips per l'Irlanda, al wiener schnitzel ovvero maiale con patate per l'Austria, salsicce e carote per l'Irlanda, al bigos ovvero spalla di maiale per la Polonia, alla pancetta e uova strapazzate per la Danimarca e altri simili. Insomma, un trionfo di carne, patate e fritti, con introduzione anche dei würstel". Che – ricordano dal M5S Roma – "sono considerati da pediatri ed esperti di alimentazione tra gli alimenti più pericolosi per il rischio di soffocamento dei bambini e ciò dovrebbe escluderne la presenza in piatti destinati ad utenti così piccoli".
Quali i motivi che hanno spinto quindi i portavoce capitolini e municipali del M5S Roma a opporsi a quella che definiscono "un'ennesima, quanto perigliosa, buffonata"? In primo luogo, "appare evidente che la tradizione culinaria europea prevede anche zuppe e verdure variamente cucinate, la cui esistenza è decisamente ignorata dalla nostra solerte amministrazione: al contrario, con l'introduzione del menù europeo vengono proposti ai nostri bambini piatti degni di un fast food in chiara antitesi con l'offerta gastronomica tradizionale dei Paesi Europei che pure si vorrebbero celebrare".
Ma c'è dell'altro. "Da un punto di vista salutistico, sottolineiamo l'inadeguatezza dei menù proposti, ricchi di carboidrati (le patate sono presenti nel 90% dei pasti) e, soprattutto, di proteine animali: prevalentemente carni rosse non biologiche, poco indicate per l'alimentazione di bambini anche molto piccoli (i menù vengono somministrati anche nelle scuole materne)".
Ma non finisce qui. Perché "questi nuovi piatti vengono somministrati come unica portata (non viene somministrato il primo) senza che ciò comporti, tuttavia, un corrispondente aumento delle quantità. Ragione per le quali i bambini rimangono fortemente insoddisfatti e affamati e le maestre spesso sono costrette a richiedere una doppia porzione di pane".
Come se non bastasse, "la somministrazione di questi piatti è ben più frequente di quanto indicato dal bando (cadenza mensile) essendo proposta almeno 2/3 volte al mese".
Quali considerazioni, quindi? "Appare chiaro – è la sentenza – che con questa misura si intende operare un ulteriore taglio offrendo ai bimbi romani cibi di qualità scadente e in quantità ridotte (come peraltro confermato da molti cuochi)".
Per tutti questi motivi, "il M5S Roma ha quindi presentato sia in Campidoglio che nei 15 Municipi una serie di atti con i quali impegna l'Amministrazione capitolina a sospendere questo scempio eliminando completamente i würstel, arricchendo di altre pietanze i menù europei e prescrivendo il rispetto della somministrazione mensile degli stessi".