Metro, 69 anni fa l’inaugurazione del primo tratto italiano a Roma
Il 9 febbraio 1955 l’allora Capo dello Stato Einaudi battezzava a Termini la futura linea B: oggi ci sono nuovi progetti, ma basterebbe che l’Atac garantisse il corretto funzionamento dei mezzi pubblici
Il 9 febbraio 1955 veniva inaugurato il primo segmento di una metro nella storia d’Italia. Accadeva a Roma, più precisamente a Termini, alla presenza dell’allora Capo dello Stato Luigi Einaudi. Il quale battezzò il collegamento con EUR Fermi, primo embrione di quella che sarebbe poi diventata la Linea B.
L’attuale denominazione venne assunta nel 1980, in concomitanza con l’attivazione della seconda tratta, chiamata però Linea A. Tuttavia, i primissimi progetti risalgono addirittura alla fine dell’Ottocento, anche se solo il Fascismo avrebbe dato l’impulso per l’avvio dei lavori. Che poi vennero interrotti allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, per riprendere nel 1947 fino al varo di 69 anni fa.
Dopo una serie di estensioni dei due tracciati, negli anni Duemila vennero aperti i cantieri per la diramazione B1 e per la nuova Linea C. Della quale fa parte, tra l’altro, la stazione di San Giovanni, che include un museo in cui sono esposti dei reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi.
La metro di Roma tra passato e futuro
Nel 2019, l’Assemblea Capitolina ha approvato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che prevede diversi interventi finalizzati al futuro sviluppo della rete. Tra cui la creazione di una Linea D, che dovrebbe attraversare il centro storico passando anche per l’Università Roma Tre. Nonché la trasformazione delle Ferrovie Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo, rispettivamente, nella Linea E e nella Linea F.
Lodevoli iniziative anche se, probabilmente, ai Romani basterebbe molto meno, visti gli atavici disservizi che vanno dai ritardi cronici ai guasti agli incendi dei mezzi pubblici. Alla luce di questo, sarebbe sufficiente che l’Atac (la partecipata del Campidoglio per i trasporti) riuscisse a garantire il corretto e puntuale funzionamento di metro e autobus. Risparmiandosi così l’ironia degli utenti che abitualmente attribuiscono all’acronimo il significato di “Arrivi Tardi A Casa”.