Metro D: riparte il progetto della quarta linea della Capitale
Quest’anno partiranno le indagini preliminari per la nuova metro di Roma, ma il percorso definitivo è ancora in fase di studio
La Metro D torna al centro del dibattito sulla mobilità romana. Dopo anni di silenzio, il progetto della quarta metropolitana della Capitale torna a far parlare attraverso l’assessore alla mobilità, Eugenio Patané, che ha fatto il punto nella Commissione Mobilità il 31 gennaio scorso, confermando che Roma Metropolitane sta lavorando al Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP), il documento che deve valutare il miglior tracciato possibile sulla base di costi e benefici.
Un progetto in fase preliminare per la Metro D a Roma
Al momento, nulla è definitivo. L’assessore Patané ha precisato che il lavoro in corso è ancora a livello di studio preliminare e che tutte le opzioni restano aperte, ci sono però tre punti fermi su cui il progetto dovrà muoversi::
- La linea seguirà un percorso nord-est/sud-ovest, come previsto nel 2006;
- La metro avrà treni e stazioni di 75 metri di lunghezza;
- Sono previsti due depositi, uno a nord e uno a sud, per evitare problemi manutentivi come quelli che hanno colpito la metro A.
Il nodo critico di Spagna e le alternative
Uno degli aspetti più discussi riguarda il nodo di scambio con la Metro A: l’ingegnere Sciotti di Roma Metropolitane ha spiegato che la realizzazione della stazione Spagna per la Metro D risulta estremamente complessa a causa delle nuove normative antincendio e degli spazi limitati per lo scavo, tuttavia, l’amministrazione sta valutando due alternative principali:
- Scambiare con la metro A a Barberini, spostando la fermata da Galleria Borghese a Piazza Fiume, ma sacrificando la fermata di San Silvestro.
- Scambiare con la metro A a Flaminio, proseguendo sotto via del Corso e mantenendo la fermata a San Silvestro, ma rinunciando a quella di Piazza Fiume.
Costi e finanziamenti
Il progetto iniziale del 2006 stimava un costo di 3,4 miliardi di euro, ma il nuovo piano supererà certamente questa cifra, il Comune dovrà trovare il giusto equilibrio economico-finanziario e definire un Piano Economico Finanziario (PEF) sostenibile.
Una delle possibilità sul tavolo è riaprire un dialogo con l’ATI Società Italiana per Condotte D’Acqua e Impresa Pizzarotti & C, che nel 2007 si era aggiudicata il diritto di costruzione ed esercizio della linea per 20 anni.
Prossimi passi: le indagini preliminari
Nonostante le incertezze, una cosa è chiara: nel 2025 partiranno le indagini preliminari sul tracciato Nomentana GRA – Fermi, questi studi serviranno a fornire dati utili per scegliere il percorso più adatto e successivamente elaborare il Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP).
Oltre Fermi, il futuro della Metro D resta aperto, l’obiettivo dell’amministrazione è far sì che la nuova linea possa intercettare sia la FL1 che la metro B, compensando la cancellazione della funivia EUR Magliana-Magliana, inoltre, dovrà raggiungere un’area adatta per il secondo deposito, garantendo una gestione efficiente del servizio.
Una nostra versione del progetto
Come abbiamo visto, il nuovo piano della quarta linea della metro romana prevede importanti cambiamenti: analizziamo criticità e, come Odissea Quotidiana, cerchiamo di suggerire possibili miglioramenti.
Un tracciato rivisitato: più lungo, più stazioni
Il nuovo piano prevede un’estensione di 30 km con 30 fermate, un incremento rispetto ai 20 km e 22 stazioni della proposta iniziale, cambiano le fasi di realizzazione, suddivise in quattro tratte funzionali, e si ridefiniscono alcune interconnessioni strategiche.
Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda la tratta sud, che dalla stazione Trastevere si sviluppa ora in modo diverso fino a Vigna Murata, senza più prevedere un’intersezione con Corviale, anche la zona centrale subisce variazioni: viene eliminata la fermata di Piazza San Silvestro, lo snodo con la linea A si sposta a Barberini e Piazza Fiume lascia il posto a Galleria Borghese.
Punti critici del nuovo piano
Se da un lato il progetto amplia la rete di trasporto, alcune scelte destano perplessità. A nord, l’interscambio con le linee ferroviarie viene spostato da Salario a Val D’Ala, stazione meno strategica in termini di traffico, questo nodo potrebbe risultare poco efficiente senza un potenziamento della cintura ferroviaria nord.
Nel centro storico, la rinuncia alle fermate di Piazza San Silvestro e Piazza Fiume appare discutibile. La prima avrebbe garantito un collegamento essenziale in una delle aree più trafficate della città, mentre la seconda serviva meglio gli uffici di via Salaria e via Nomentana, oltre a garantire un accesso più bilanciato alla rete metro.
La vera criticità emerge nella tratta sud: la decisione di unificare i due percorsi previsti dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) penalizza il quadrante sud-ovest, il nuovo tracciato, che dai Colli Portuensi torna verso la Magliana Nuova, non riesce a soddisfare pienamente la domanda di trasporto della zona.
In ultimo, il prolungamento verso Vigna Murata replica il problema della sovrapposizione con la linea B senza offrire un reale vantaggio agli utenti.
Le nostre proposte per migliorare il tracciato
Alla luce di queste criticità, riteniamo che alcuni interventi possano migliorare significativamente l’efficacia della futura linea D:
- Riconsiderare lo snodo ferroviario a nord, mantenendo l’interconnessione con Salario o garantendo il potenziamento di Val D’Ala.
- Ripristinare la fermata a Piazza San Silvestro, essenziale per la pedonalizzazione del centro e per un trasporto pubblico più capillare.
- Reintrodurre Piazza Fiume come fermata, per servire meglio il quadrante nord della città.
- Mantenere la diramazione verso Corviale, garantendo un collegamento efficace tra il quartiere e il resto della città.
- Prolungare la linea verso sud, servendo aree in crescita come Poggio del Torrino, Casal Brunori e Spinaceto, con un nodo di interscambio alla Pontina.
- Rivedere la suddivisione in tratte funzionali, evitando eccessive frammentazioni e garantendo una realizzazione più rapida ed efficace.
- Aumentare la lunghezza delle banchine per permettere l’uso di treni più capienti, evitando problemi futuri come quelli riscontrati con la linea A.
Odissea Quotidiana seguirà da vicino gli sviluppi di questo e di altri progetti, e per conoscere gli aggiornamenti sul trasporto pubblico della città, visitate il nostro blog. Troverete notizie, approfondimenti e il calendario aggiornato delle chiusure.
A cura di Andrea Castano – Odissea Quotidiana