Migliori ospedali italiani, Tor Vergata avanti nel cardiovascolare
Una classifica evidenzia i migliori in Italia. Buoni risultati nel Lazio anche grazie a Pertini, Gemelli, Spaziani e Campus Bio Medico
La classifica è stata redatta da Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Un organo tecnico-scientifico che svolge attività di ricerca e di supporto nei confronti del Ministro della salute, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano.
Un’analisi per approfondire le migliori strutture ospedaliere italiane, stilando una classifica tra le stesse. L’impatto del Covid, le ospedalizzazioni, l’accesso ai trattamenti. L’analisi mette in risalto la qualità dell’assistenza sanitaria in riferimento allo scorso anno, col fine di valutare adeguatezza clinica e organizzativa, oltre all’equità di accesso alle cure.
Il primo dato significativo riguarda i ricoveri. Ne sono stati registrati in più, sebbene un volume attestatosi al di sotto dei livelli prepandemici. Nel 2021 perdura una riduzione anche dei ricoveri urgenti paragonati al 2019.
Il Lazio si classifica nei primi posti all’interno dell’area cardiovascolare. Al vertice della classifica nazionale, figurano l’ospedale del Mare di Napoli, che garantisce standard assistenziali nell’84,2% dei casi, il Policlinico Tor Vergata di Roma, per una percentuale di 84% dei casi e l’ospedale Spaziani di Frosinone, per un 82,8%.
Non male il risultato della capitale, in caso di necessità di un intervento chirurgico conseguente a frattura del femore. Subito dopo l’ospedale Umberto I di Siracusa, secondo in classifica compare l’ospedale Pertini di Roma, che secondo le statistiche assicura un’efficienza del 94,8%. Al terzo posto, il policlinico Campus Bio medico, con una adeguatezza pari al 94,7%.
Il policlinico Gemelli invece, figura al secondo posto per quanto riguarda l’assistenza in ambito oncologico. La struttura è preceduta, per numero di interventi effettuati, 1208, solo dall’istituto europeo di oncologia di Milano, che registra 2716 interventi relativi allo scorso anno.
“Il policlinico di Tor Vergata fa tante angioplastiche primari” ci dice il Prof. Francesco Russo, Medico Chirurgo, Ricercatore Confermato nel Dipartimento di Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
“Tradotto significa che in caso di angina pectoris grave o infarto, c’è la possibilità di fare angioplastiche entro le successive due-tre ore, evitando così la necrosi, cioè la morte del tessuto. Questo naturalmente è un punto a favore, può evitare danni”.
“Evidentemente i numeri del pronto soccorso sono confortanti. Considerando anche la numerosa popolazione. Sicuramente un dato importante, nonostante le difficoltà che abbiamo riscontrato durante la pandemia. E’ indice del fatto che attraverso i mezzi e le risorse forniti dall’azienda, si riesce a ricoprire un ruolo importante sul territorio“.