Milan e Napoli corrono, Inter bloccata, vergogna Verona: la ventinovesima di Serie A
Rossoneri primi anche al netto della partita da recuperare dei nerazzurri, che a Torino si salvano all’ultimo. La Juve c’è, col fiatone Atalanta e Roma
A nove giornate dalla fine, Serie A che prende tinte ancora più rossonere dopo lo scontro al vertice di domenica: il Milan è in testa anche senza asterischi. La Juventus cementifica il quarto posto con la Lazio che, vincendo stasera col Venezia, può saltare al quinto.
Il Milan corre, l’Inter no
Il Milan tiene saldamente la testa conquistata settimana scorsa, grazie alla vittoria di misura sull’Empoli. A San Siro i rossoneri non entusiasmano e tengono in bilico fino alla fine una partita sbloccata da l’uomo che non ti aspetti. A metà primo tempo Kalulu insacca con un sinistro chirurgico da fuori dopo una respinta della barriera su punizione di Giroud. La squadra di Pioli nella ripresa indietreggia e rischia il pari, ma Maignan sventa due minacce toscane per blindare la 19° vittoria in Serie A e la testa della classifica, ora senza “se” e “ma”.
Questo perché l’Inter si arena a Torino e scivola a -4 con la partita di Bologna da recuperare. I nerazzurri vanno sotto quasi subito con il tocco in mischia di Bremer, il riflesso di Berisha impedisce il pareggio immediato di Lautaro di testa, ripetendosi più avanti con la stessa parata sottomisura. Nella ripresa occasioni nitide da ambo le parti, con Dzeko protagonista per l’Inter. Il bosniaco si divora due gol di testa ma in pieno recupero libera perfettamente Sanchez che pareggia. Un’Inter con poche idee (senza Brozovic a centrocampo) si salva ma con lo spettro dell’episodio del 36’ che farà discutere, il netto fallo da rigore di Ranocchia su Belotti non visto dal campo né ravvisato dal Var.
Napoli e Juventus non sbagliano in trasferta
Il Napoli tiene botta e insegue da vicino il Milan issandosi al secondo posto provvisorio. Gli azzurri avevano probabilmente la sfida più difficile tra le candidate allo Scudetto ma hanno ragione del Verona. Vittoria preziosa per Spalletti grazie alla doppietta di Osimhen a cavallo dei due tempi, prima con uno stacco di testa, poi un tocco sotto porta propiziato da Di Lorenzo, altro uomo copertina della giornata. L’Hellas deve fare ammenda dei propri errori e del proprio nervosismo, in particolare con Ceccherini che si dimentica Di Lorenzo nell’azione del secondo gol e si fa espellere.
Anche la Juventus vince in trasferta ma in quel di Genova con un partita mai realmente sfuggita di mano alla squadra di Allegri, anche nel secondo tempo quando ha concesso qualcosa di più alla Sampdoria. Senza Vlahovic dall’inizio, con la testa al Villarreal, è decisiva la doppietta di Morata ma anche il rigore parato da Szczesny. Una buona prova nel complesso per un 1-3 finale che dà serenità in ottica quarto posto e fiducia per il ritorno degli ottavi di finale di coppa.
Atalanta e Roma in affanno, Fiorentina vicina
Atalanta e Roma continuano il loro viaggio a pari punti, rallentato dai pareggi rispettivamente contro Genoa e Udinese, accusando stanchezza fisica e mentale dopo il turno di coppe del giovedì. La Dea, come nella partita d’andata, viene stoppata da un pareggio a reti bianche: il Grifone, al settimo pareggio consecutivo, è compatto e non di rado crea grattacapi ai nerazzurri. Nonostante il motore un po’ ingolfato ed un semi turnover, Gasperini deve rammaricarsi per il palo esterno di Muriel del primo tempo e l’occasionissima di Pasalic nella ripresa.
Bergamaschi che scivolano a -8 dal quarto posto della Juventus così come la Roma che si salva all’ultimo a Udine. I friulani vanno subito avanti con il sinistro di Molina e controllano la gara, andando più volte vicini al raddoppio. Il riassunto del match è tutto nei minuti di recupero: bianconeri con grandi occasioni per chiuderla, Rui Patricio che salva e una Roma stanca e senza idee che pareggia per un calcio di rigore al 94’, trasformato con calma olimpica da Pellegrini. In extremis per Mourinho arriva l’ottavo risultato utile consecutivo in Serie A.
La Viola riprende la sua marcia, riavvicinandosi ai posti europei. Serve tanta pazienza alla squadra di Italiano per avere ragione di Bologna propositivo e arcigno, sia in 11 che in 10 uomini. Prima i legni bolognesi, poi l’espulsione di Bonifazi e alla fine l’accerchiamento nell’area emiliana, risoltosi solo al 70’ con Torreira. Fiorentina momentaneamente a -2 dal quinto posto in attesa della partita della Lazio.
Zona salvezza: allo Spezia lo scontro diretto
Tra le squadre in lotta per la salvezza la sfida clou era Spezia-Cagliari, che ha dato ai liguri una boccata d’ossigeno. Un 2-0 senza storia firmato Erlic-Manaj, stretto solo per meriti di Cragno, dà alla squadra di Thiago Motta un +7 sul 18° posto occupato dal Venezia impegnato stasera contro la Lazio. Nonostante la situazione quasi disperata, non mollano Genoa e Salernitana. I rossoblù sono al settimo pari di fila, i campani recuperano il Sassuolo e hanno una flebile speranza considerando due match da recuperare.
(Non) Ci Piace e Non Ci Piace: Var e la curva dell’Hellas Verona
Strappo alla regola per questa giornata, con la concessione di nessun bonus e due malus per due episodi che non potevano passare inosservati. Primo malus, di carattere meramente sportivo, al Var e al suo protocollo, che non consente l’assegnazione di un rigore nettissimo al Torino per fallo di Ranocchia su Belotti a centro area. Se il sistema non permette di correggere determinati errori sul campo è destinato ad implodere.
Secondo malus, di carattere culturale e quindi ben peggiore della questione Var, è lo striscione vergognoso dei tifosi dell’Hellas Verona. Storici antagonisti del Napoli, hanno pensato di “accogliere” i tifosi ospiti con le coordinate geografiche della città partenopea, sottintendendo un bombardamento dei militari russi. Episodio gravissimo che dovrà essere punito in modo esemplare.