Milano al potere, doppio crollo Juve: tutti i temi della 14^ giornata di Serie A
Nell’ultimo turno pre-natalizio l’affanno di Atalanta e Napoli e la reazione di Crotone, Genoa e Torino
Ultima giornata di questo travagliato 2020 per la Serie A, che va al (breve) riposo natalizio con davanti la fuga a due milanese e nelle retrovie una classifica ricompattata.
Milan e Inter, botta e risposta di carattere: Serie A meneghina
Dopo 10 anni esatti (era il girone di ritorno della stagione 2010-2011, l’ultima prima del dominio bianconero) tornano le milanesi a dettare legge in testa alla classifica. La “fuga a due” (6 punti sulla Roma terza) è lungi dall’essere definitiva, siamo a poco più di un terzo di campionato, ma le prove di forza di ieri non sono da sottovalutare.
Il Milan, come spesso è accaduto nell’ultimo periodo, ha capovolto la situazione nel recupero. Così come nel pareggio col Parma, al minuto 91 è decisiva la zampata del solito Theo Hernandez per vincere una partita che la Lazio è riuscita a riprendere nel secondo tempo (decisivi poi in negativo i cambi di Inzaghi). Ancora una volta una prova di carattere per i rossoneri, che in uno scontro diretto riescono a sopperire alle mancanze di Ibra, Kjear e Bennacer con un ritrovato Rebic in zona gol. Ora il meritato riposo da prima della classe con il record di unica squadra ancora imbattuta nei 5 principali campionati europei.
Se il Milan non rallenta, l’Inter ribatte colpo su colpo e conquista la settima vittoria consecutiva. Nell’insidiosa trasferta al Bentegodi l’Inter non gioca divinamente e non crea molte occasioni, ma trasforma le poche concesse con Lautaro Martinez, che sopperisce ad un Lukaku stranamente a secco. Un Hakimi sempre più devastante sulla destra e il colpo di testa vincente di Skriniar portano l’Inter sempre più seconda, al netto anche dell’errore da matita blu di Handanovic che concede all’Hellas il momentaneo pareggio.
Juventus, 6 punti persi in 4 ore: crollo psicologico e di classifica
In borsa si direbbe “martedì nero”. La Juventus non poteva immaginare una giornata così storta come quella del 22 dicembre 2020, in campo e fuori. Dopo il ribaltone giudiziario che ha stabilito l’annullamento della vittoria a tavolino contro il Napoli, i bianconeri vengono ribaltati anche dalla Fiorentina di Prandelli, che torna a vincere a Torino dopo 12 anni. Il rotondo 0-3 rimediato all’Allianz Stadium racconta di una Juve scesa in campo anche psicologicamente in difficoltà – a causa della sentenza di 2 ore prima? – andata sotto subito di un gol e di un uomo e ostacolata nel recupero da qualche discutibile decisione arbitrale.
Fattori interni ed esterni che hanno provocato la prima sconfitta in campionato per Pirlo: tra un Bonucci disastroso e un CR7 che non può sempre risolvere da solo le partite, rimane il dubbio se la vera Juve sia questa oppure quella vista a Barcellona e Parma. Un progetto nuovo comporta periodi di rodaggio e a corrente alternata, ma in poco più di quattro ore la Vecchia Signora è passata dal terzo posto solitario a -4 dal Milan al sesto con un 10 lunghezze da recuperare. Non sarà il Natale più sereno degli ultimi anni a Vinovo.
Roma e Sassuolo: i 3-2 che valgono posti Champions
Tra campo e tribunale la Juventus lascia il posto più basso del podio provvisorio alla Roma, che batte 3-2 il Cagliari e riparte dopo la scoppola rimediata nel secondo tempo di Bergamo. 3 punti sofferti per Fonseca, con una squadra che ha momenti ancora di amnesia nel corso della partita e alcune impostazioni da dietro che lasciano a desiderare. Notevole il numero di occasioni create, alcune delle quali sventate da Cragno (quest’ultimo sempre più in odore di big e Nazionale), altre sbagliate malamente (ad esempio Pedro). A proposito di terzini/laterali in forma, sta sbocciando definitivamente anche Rick Karsdorp, preziosissimo nei primi due gol dei giallorossi.
A ruota segue il Sassuolo di De Zerbi, corsaro a Marassi contro la Samp con lo stesso risultato. Dopo il pareggio di Quagliarella in risposta al vantaggio di Traoré, i neroverdi reagiscono con due contropiede fulminei in tre minuti chiusi con un pizzico di fortuna da Caputo e Berardi. Tanta intensità in fase di possesso con le frecce giuste: gli emiliani passano un Natale in zona Champions e possono continuare a sognare anche in primavera, a patto di una solidità difensiva più continua.
Napoli e Atalanta, affanno prenatalizio per motivi differenti
Rallentano nel gruppo di testa il Napoli e l’Atalanta. Evidente soprattutto quello dei partenopei, che hanno sì recuperato un punto e una partita con la sentenza di martedì, ma che nelle ultime 3 partite hanno raccolto un solo punto. Come già anticipato in questa sede, pesa l’assenza di ricambi in attacco e nel trasformare in gol le occasioni pesano gli stop di Mertens e Osihmen. A togliere le castagne dal fuoco contro un redivivo Torino ci ha pensato una magia di Lorenzo Insigne, sempre più trascinatore degli azzurri, a parte il rosso con polemica di una settimana fa a Milano.
Anche la Dea fa fatica e si ferma dopo il roboante secondo tempo contro la Roma. Muriel ha messo la partita in discesa a Bologna, ma cali di tensione ed errori di reparto hanno rimesso in gioco i rossoblu per un pareggio sostanzialmente meritato. I nerazzurri faticano a trovare la continuità in Serie A: da inizio ottobre non vincono 2 partite di fila e sono al momento settimi. La pausa e la risoluzione del caso Gomez aiuteranno un Gasperini rammaricato per l’occasione persa.
Zona salvezza: Benevento e Crotone splendono, classifica più ricompattata
Nella parte di destra della classifica continua a stupire il Benevento che, corsaro ad Udine, è addirittura passato dalla parte sinistra, al 10° posto solitario. La squadra di Inzaghi ha perso una sola partita nelle ultime sette, gioca sempre e comunque per vincere e sembra confermare le attese della vigilia, che la volevano autrice di una salvezza tranquilla. È ancora presto, ma 8 punti di vantaggio sulla terzultima è un bel tesoretto a Natale. Da dietro tuttavia ripartono le squadre più in difficoltà, Crotone, Genoa e Torino e nella zona calda nulla sembra essere scontato, soprattutto con i calabresi che si sono sbloccati nell’ultimo mese.
Ci Piace e Non ci Piace: Ballardini e Liverani
Premio positivo di giornata al tecnico del Genoa Davide Ballardini, tornato per la quarta volta sulla panchina rossoblu con la missione di sempre: salvare il Grifone. Arrivato lunedì, ha subito dato una sterzata alla squadra che ha vinto lo scontro diretto (nonché derby regionale) con lo Spezia: la vittoria in Serie A mancava addirittura dalla prima di campionato.
Premio negativo per Fabio Liverani, che rischia la panchina del Parma dopo la sconfitta a Crotone. L’ultima vittoria dei ducali risale proprio a quella contro il Genoa, sei partite fa, e con tre pareggi nelle ultime cinque uscite il margine sulla zona rossa si è ridotto a sole due lunghezze. Sarà fondamentale alla ripresa il match contro il Toro ultimo in classifica.