Milano, arrestato capo banda di ladri di etnia sinti: patrimonio di 2,5 mln
Il capo dell’organizzazione criminale che commetteva furti e rapine si travestiva anche da carabiniere per agire indisturbato
Oggi 1 ottobre, le forze dell’ordine hanno arrestato il capo di una banda di ladri, che compiva numerosi furti e rapine tra Milano e Pavia. L’uomo, di etnia sinti, gestiva e comandava l mosse della banda di ladri. Si spacciava persino per carabiniere così da agire indisturbato. La Direzione Investigativa Antimafia ha sequestrato un totale di beni e possedimenti per 2,5 milioni di euro. Dunque non un principiante, ma un abile “professionista” del crimine di lunga “carriera”.
L’uomo è un pregiudicato già condannato in via definitiva per reati plurimi contro il patrimonio commessi tra il 1982 e il 2015.
Capo ladri sinti, le pene per i reati contestati, in Italia
I reati contro il patrimonio prevedono la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da euro 927 a euro 2.500. Mentre il reato di rapina a mano armata costituisce un’ipotesi di rapina aggravata, punita con la reclusione dai cinque ai vent’anni e con la multa da 1.290 a 3.098 euro; addirittura, se ricorrono più aggravanti contemporaneamente (ad esempio, rapina perpetrata da una banda armata), la pena è della reclusione da sei a venti anni.