Milano, Festival sesso no gender. Imma Battaglia: “La vita privata non ha regole”
La leader del movimento LGBT: “Un servizio per il Paese. Meno populismo, le istituzioni sostengano i giovani”
Raccontare le nuove rappresentazioni legate a identità di genere, corpo, manifestazione del desiderio e della sessualità. E’ questa la mission del “Gender Border Film Festival“, la rassegna cinematografica che dal 3 al 6 novembre andrà in scena al Teatro Parenti di Milano.
Documentari, cortometraggi, lungometraggi e dibattiti con ospiti italiani e internazionali. Un appuntamento all’interno del quale sarà premiato il miglior film, con un riconoscimento speciale da parte del pubblico.
Fluidità di genere, sesso e sessualità. Parole chiave di una rassegna che intende raccontare un punto di vista distaccato da contrapposizioni di carattere sessuale, al di là di stereotipi, lontano da pregiudizi e tabù della società “eteronormata dominante“. Un modo per presentare una visione di una società nuova, che narra desideri e “bisogni di rappresentazione trasversali e inclusivi“.
Abbiamo intervistato Imma Battaglia, leader del movimento LGBT in Italia, per conoscere meglio questo importante evento:
“Ben vengano questi festival. Tutte le volte che si fa cultura, con rassegne cinematografiche e teatrali, per affrontare temi controversi, si fa servizio al Paese” – ha detto la politica e attivista italiana – “Più si parla delle cose fastidiose, spaventose e meglio è per tutti“.
La cultura e l’informazione che arricchisce. Un’opportunità non soltanto per le persone che sostengono eventi e discussioni di questo tipo, ma anche e forse soprattutto, per coloro che le osteggiano.
“Nelle scuole si vuole portare la cultura gender” – ha continuato Imma Battaglia – “non contando che gli adolescenti sono più preparati a riconoscere una crisi di genere. Noi di altre generazioni non eravamo pronti, eravamo soli ad affrontare temi per i quali persone hanno sofferto, in alcuni casi si sono anche tolte la vita. La generazione Z è avanti. Bisognerebbe fare meno populismo e aiutare le persone“.
“La superficialità uccide. Noi dobbiamo porci il problema di aiutare le persone a star bene” insiste l’ex consigliere comunale al Comune di Roma – “C’è una crisi di denatalità, ma c’è una crisi enorme tra gli adolescenti. Di valori, di senso del futuro. La vita privata non deve essere normata dalle istituzioni, deve essere rispettata. Le istituzioni hanno il dovere di sostenere i giovani nei bisogni che esprimono. Solo così, la vita migliora per tutti. Anche se sei in disaccordo“.
Il “Gender Border Film Festival“, è curato e diretto da Marco Kassir e Marco Malfi Chindemi, con la direzione organizzativa di Claudia Di Lascia e Francesca Acquati. L’ evento da quest’anno è patrocinato dal Comune di Milano.