Minorenne vaccinato contro la sua volontà evita la seconda dose con una diffida
E’ grave che un tutore abbia potuto arbitrariamente somministrare a un minorenne un antidoto di cui s’ignorano gli effetti avversi
Il Tribunale dei Minori tre anni fa decise di strappare alla madre un bambino di 11 anni, Flavio di Roma (nome e luogo di fantasia), oggi di 14 anni, senza una valida ragione, per essere affidato a una Comunità. Il Tribunale dei Minori spesso interviene con provvedimenti sulla base di principi che dovrebbero salvaguardare la sicurezza dei bambini senza dare peso a quanto possano nuocere certe decisioni affrettate.
Allontanato dalla famiglia
Non bastava che, essendo stato percosso dal padre, lo avessero allontanato anche dalla madre. Un giorno la mamma non lo ha più ritrovato nel campo scuola dove s’intratteneva durante la giornata. La donna, ormai separata dall’uomo violento, unico punto di riferimento affettivo del figlio, è stata di colpo privata della sua patria potestà. Un dolore indicibile per entrambi mai del tutto metabolizzato. Un situazione estremamente delicata. E per alleggerire il quadro, il tutore del giovane ha deciso di farlo vaccinare a insaputa del minore e della famiglia senza un consenso informato sui possibili danni collaterali.
Una dose a tradimento a cui sarebbe seguita la seconda, se l’ Avvocato Mirko Damasco del Foro di Rimini, invocato dallo stesso ragazzo e incaricato dalla genitrice, non li avesse fermati con una diffida. L’ennesima bruttura di questo periodo strano in cui sembra che niente vada nel verso giusto. Una fase difficile In cui la lotta al Covid sta erodendo i diritti e le libertà costituzionali degli individui in una febbre da iniezione che a volte sembra più pericolosa della stessa pandemia.
Comunità di accoglienza
Per tre anni il ragazzino ha vissuto all’interno della comunità di accoglienza per minori, potendo incontrare la madre solo sporadicamente e durante colloqui protetti e vigilati. Flavio si è sempre sentito inascoltato. Di qui l’esigenza di accendere i riflettori su una storia che richiede attenzione immediata.
Appare dunque molto grave che un tutore abbia potuto arbitrariamente somministrare a un giovane in un’età così sensibile un antidoto da poco sul mercato di cui s’ignorano gli effetti avversi a breve e a lungo termine. Ora per decisione dello stesso adolescente che esprime attraverso il suo difensore la volontà di non vaccinarsi, hanno sospeso il provvedimento. Bisogna tuttavia vigilare sui comportamenti di persone prive di rispetto. Il comunicato del dissenso all’immunizzazione richiede attuazione permanente.
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