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Minorenni indotte ad anoressia e autolesionismo sui social, finto medico denunciato

Ragazzine fragili spinte all’anoressia sui social: denunciato finto medico già condannato per pedopornografia

Anoressica a tavola, anoressia nervosa


In un gruppo aperto, su una piattaforma social, spingeva ragazze minorenni e fragili al raggiungimento dell’anoressia. E’ quanto emerso nell’operazione “Free Angels” della Polizia Postale di Trieste e Udine con il coordinamento del Centro Nazionale di coordinamento alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma. La polizia è risalita a un uomo, che è stato denunciato.

L’operazione nasce dalla segnalazione fatta da una quindicenne, da mesi ricoverata presso il reparto di pediatria di un ospedale della regione, per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti anticonservativi.

Anoressica a tavola, anoressia nervosa

Grazie a questa giovane, che ha trovato la forza di denunciare l’accaduto, gli specialisti della polizia postale di Trieste e Udine sono arrivati a un profilo social di una persona che, definitosi coach pro-Ana, aveva agganciato decine di ragazze minorenni e dopo averne carpito la fiducia le aveva indotte a pratiche pericolose di dimagrimento.

Spingeva le minorenni a farsi tagli sul corpo

Come fa sapere la polizia, tra le direttive sconsiderate e criminali c’erano quelle di non assumere più di 500 calorie giornaliere, di bere molta acqua per lenire il senso di fame e quello di farsi docce gelate per stimolare l’organismo a un maggiore dispendio energetico, cosa che nella vittima ne aveva quasi provocato lo svenimento.

L’uomo, secondo l’accusa, incoraggiava la minorenne farsi tagli all’insaputa dei genitori, il tutto documentato con le riprese delle lesioni e del corpo in dimagrimento.

Con il consenso della ragazza, attraverso sofisticate tecniche di acquisizione di digital forensics gli agenti hanno recuperato parte delle chat e dei contenuti multimediali inviati dalla vittima al “coach”.

La richiesta di immagini pedopornografiche

L’uomo peraltro, sottolinea la polizia, si era spinto con richieste di immagini e video di natura pedopornografica in cambio di denaro e regalie che consistevano anche nella proposta di capi d’abbigliamento intimi da ritirare in note catene di abbigliamento apprezzate dai più giovani.

Sono stati quindi attivati i network internazionali che con procedura d’urgenza hanno fornito la loro collaborazione. L’incrocio di migliaia di dati informatici ha portato all’identificazione di un libero professionista di quaranta anni residente in centro Italia.

L’uomo era già condannato per pornografia minorile, il quale sui suoi profili social e sul proprio blog si presentava come medico pur non avendo mai conseguito l’adeguato titolo di studio.

Le risultanze investigative messe al vaglio del sostituto procuratore della Repubblica di Trieste, titolare delle indagini, ha portato all’emissione di un decreto di perquisizione che la Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia ha eseguito il 9 giugno scorso.

“Durante la perquisizione informatica, durata oltre dieci ore, sui dispositivi dell’indagato sono state rinvenute alcune chat di interesse investigativo – fanno sapere gli investigatori. Su un nuovo profilo social aperto solo due giorni prima l’uomo aveva già agganciato otto ragazze per indurle a pratiche pericolose di dimagrimento alcune delle quali gli avevano inviato messaggi autoeliminanti e fotografie anche durante l’attività di perquisizione”.

L’appello alla collaborazione rivolto ad altre vittime, genitori e insegnanti

E’ al vaglio della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Trieste e Udine il materiale sequestrato nel corso della perquisizione effettuata nell’ambito dell’operazione “Free Angels” su ragazze, minorenni e fragili, spinte all’anoressia su una piattaforma social. Il fine è identificare altre vittime cadute nel mito della magrezza ad ogni costo.

Il procedimento, ricorda la polizia, è nella fase delle indagini preliminari e gli elementi di accusa devono essere ancora convalidati in sede dibattimentale con il contraddittorio della difesa.

Al fine di individuare tutte le ragazze coinvolte e indotte a pratiche di autolesionismo e atti anti-conservativi, la Polizia Postale di concerto con l’autorità giudiziaria procedente, chiede “la collaborazione di potenziali vittime, genitori, insegnanti o comunque testimoni, che siano entrati in contatto con il profilo social ‘Freedema3”.

“Con l’obiettivo di tutelare tutti i soggetti minorenni, la Polizia Postale è impegnata quotidianamente a incontri formativi e divulgativi nelle scuole, con ragazzi, insegnanti e genitori e al costante monitoraggio online” sottolinea la polizia. “Nella Rete vi sono infatti comunità virtuali che si stanno diffondendo a macchia d’olio sotto il nome di pro-Ana e pro-Mia, rispettivamente pro-Anoressia e pro-Bulimia.

Connessioni pericolose dove l’anoressia e la bulimia trovano spazio tra i più giovani attraverso consigli e informazioni da parte di ‘coach’, che senza alcuna preparazione nella materia, accompagnano gli adolescenti, in particolare ragazze, alla loro meta finale, quella di diventare magre e ai loro occhi perfette a qualsiasi costo, anche se il rischio è la loro vita”.

Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso il portale della Polizia Postale

https://www.commissariatodips.it/segnalazioni/segnala-online/index.html