Mondo Rugby: selezione (politica) all’ingresso del Cinodromo
Quando lo sport viene avvelenato dall’estremismo
Il confronto sportivo tra All Reds e Corsari è stato disputato su di un campo tanto scivoloso quanto improprio: quello ideologico. A pagarne le spese è stato il trentenne corsaro Luca Cirimbilla e più in generale l'immagine di un intero mondo sportivo. «Tu qua oggi non entri. Questo è uno spazio antifascista e qui non puoi entrare» – intimano gli All Reds (società rugbistica vicina al C.S.O.A. Acrobax, ndr) a Luca prima della partita che non verrà poi disputata.
Il giorno dopo, Romait rintraccia il protagonista di questa brutta storia e lo intervista.
Luca ieri tu e la tua squadra di rugby siete stati vittime di un gravissimo episodio di discriminazione. C'erano mai stati precedenti simili?
Che io sappia no. Sono più di dieci anni che gioco a rugby e non avevo mai vissuto né saputo di cose simili che col rugby non c’entrano nulla. Ho giocato in diverse squadre, con tantissimi ragazzi di diverse nazionalità, col colore della pelle diverso dal mio e di altre religioni. Anche con opinioni politiche agli antipodi rispetto alle mie. Ma il rugby esalta proprio il lato umano delle persone e ti rende amico anche degli avversari.
Abbiamo letto che di fronte al 'divieto' posto nei tuoi riguardi l'intera squadra, mantenuta la calma, non ha esitato a schierarsi dalla tua parte. Te lo aspettavi?
Non so dirti sinceramente se me lo aspettavo o no. Sicuramente mi ha fatto molto piacere, ma non c’è poi da meravigliarsi così tanto. In fondo si sono dimostrati compagni di squadra anche fuori dal campo. E tra loro c’è persino qualcuno di sinistra.
Nell'immaginario collettivo politica fa rima con calcio. La tua esperienza personale però ci ha aperto un nuovo scenario: quanto è politicizzato il rugby? Più in generale, da attivista del Foro753, cosa pensi della politicizzazione degli sport?
Lo sport deve rimanere tale. Un amico mi ha ricordato come nell’antica Grecia sospendevano addirittura le guerre per celebrare i giochi olimpici. Fino all’apparizione degli All Reds, almeno a Roma e nel Lazio, non si è mai caratterizzato politicamente il rugby. Come attivista del Foro 753 conosco l’importanza della riqualificazione di spazi abbandonati e la loro destinazione per scopi importanti come lo sport. Ieri, però, lo sport è stato fermato.
In termini sportivi e morali quali saranno le conseguenze di questo increscioso episodio?
Ieri, se da un lato ha perso il rugby con questa tristissima discriminazione, dall’altro hanno vinto i miei compagni di squadra che hanno scelto di non entrare assieme a me. Ma lo avrebbe fatto qualsiasi altra squadra di rugby. Ora siamo in attesa del verdetto del comitato regionale per sapere se ci danno la partita vinta a tavolino. Noi Corsari, però, ieri volevamo solo giocare a rugby.