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Monopattini, cambia il Codice della Strada… in parte: mancano i decreti attuativi

Le misure entrate in vigore lo scorso sabato, 14 dicembre, non sono del tutto attuabili: quali sono e cosa manca

Monopattino a Castel Sant'Angelo di Roma

Il 14 dicembre ha segnato l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, portando con sé una stretta senza precedenti sull’uso dei monopattini elettrici. Tra le novità più discusse spiccano l’obbligo del casco anche per i maggiorenni, la targa identificativa e l’assicurazione obbligatoria per i veicoli privati. Tuttavia, nonostante l’ufficialità del provvedimento, la sua piena applicazione resta parziale, in attesa di decreti attuativi da parte del Ministero dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini.

Cosa dice sui monopattini il nuovo Codice della Strada

Le nuove norme sono state accolte con opinioni contrastanti da utenti, aziende di sharing e forze dell’ordine. Se da un lato si punta a migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero di incidenti, dall’altro si teme un impatto economico per le società di noleggio e la nascita di controversie legali, specie sul tema dell’omologazione dei caschi.

Il nuovo Codice della Strada introduce misure stringenti su tre fronti principali:

  1. Obbligo di casco anche per i maggiorenni
    La novità più significativa è l’obbligo di indossare il casco per tutti, anche per gli over 18. Mentre fino a poco tempo fa questa imposizione era riservata solo ai minorenni, ora riguarda chiunque utilizzi un monopattino, sia esso di proprietà privata o di noleggio. Tuttavia, qui si annida la prima incognita: non sono ancora stati chiariti i criteri per l’omologazione del casco. Questo potrebbe portare a una raffica di ricorsi da parte di chi verrà multato senza una norma tecnica chiara sul tipo di dispositivo ammesso;
  2. Targa identificativa e assicurazione obbligatoria
    Per i monopattini privati, il Codice prevede l’introduzione di una targa o di un contrassegno identificativo, oltre all’obbligo di stipulare un’assicurazione di responsabilità civile. Anche in questo caso, però, la normativa attende i decreti attuativi, che dovranno essere emanati entro un anno. Nel frattempo, le regole attualmente in vigore si applicano solo ai monopattini in sharing, i quali già devono essere dotati di identificazione e assicurazione;
  3. Requisiti tecnici e limiti di velocità
    La velocità massima consentita resta fissata a 20 km/h (ridotta a 6 km/h nelle aree pedonali). I monopattini devono essere dotati di segnalatore acustico, frecce direzionali, luci anteriori e posteriori e freni funzionanti. È inoltre obbligatorio indossare un giubbotto o bretelle retroriflettenti in condizioni di scarsa visibilità (dopo il tramonto o in condizioni di maltempo). L’utilizzo dei monopattini è vietato sulle strade con un limite di velocità superiore a 50 km/h, così come è proibita la circolazione contromano e la sosta sui marciapiedi, a meno che non siano presenti aree di parcheggio dedicate;
  4. Regole di comportamento e divieti
    Gli utenti devono condurre il monopattino con entrambe le mani sul manubrio, senza trasportare altre persone, oggetti o animali. È inoltre vietato farsi trainare da altri veicoli. Questi divieti esistono già da tempo, ma la nuova normativa inasprisce le sanzioni per chi li viola.

Monopattini, le sanzioni

Il regime sanzionatorio è stato rafforzato per garantire un maggiore rispetto delle norme, soprattutto in un contesto in cui l’uso del monopattino è in costante crescita nelle grandi città italiane, Roma in primis. Le multe, già operative, colpiranno chi non rispetta le regole, anche in attesa dei decreti attuativi. Ecco il dettaglio:

  • Monopattino non conforme alle norme tecniche (es. senza frecce, freni, luci): multa da 200 a 800 euro.
  • Mancato rispetto dell’obbligo di targa o assicurazione (quando entreranno in vigore le norme attuative): sanzione compresa tra 100 e 400 euro.
  • Violazione dell’obbligo di casco o superamento del limite di velocità: la multa va da 50 a 250 euro.

Queste sanzioni si applicano sia agli utenti privati sia a chi utilizza i monopattini in sharing. Il tema dell’assicurazione obbligatoria e della targa, tuttavia, attende chiarimenti normativi, e solo quando saranno disponibili i decreti attuativi il quadro sarà completo.

Le misure già in atto

Se a Roma la nuova normativa non è ancora pienamente applicabile, in altre città come Napoli e Milano la “caccia ai monopattini” è già iniziata. Dopo il 14 dicembre, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli, multando numerosi utenti per violazioni che, di fatto, erano già previste dal vecchio regolamento.

Le infrazioni più comuni riguardano il superamento del limite di velocità, la guida contromano e il parcheggio irregolare sui marciapiedi. Non sono mancati i verbali per la mancanza di giubbotto retroriflettente nelle ore serali.

A preoccupare le aziende di sharing è soprattutto l’obbligo di casco per i maggiorenni. Poiché il casco diventa un onere a carico dell’utente, si teme un impatto negativo sull’uso dei mezzi in sharing. Le società, infatti, non possono garantire la disponibilità di caschi in ogni punto della città, e molti utenti occasionali potrebbero decidere di rinunciare al noleggio.

Monopattini, serve chiarezza

Il vero problema, come spesso accade con le nuove normative, risiede nell’attesa dei decreti attuativi. Il Ministero dei Trasporti ha tempo fino a dicembre 2024 per emanare le norme necessarie a dare piena operatività al Codice della Strada per quanto riguarda i monopattini. Solo allora si sapranno con certezza:

  • I criteri di omologazione del casco (ad esempio, se sarà sufficiente un casco da bicicletta).
  • Le modalità con cui i monopattini privati dovranno essere dotati di targa identificativa.
  • Le modalità di stipula e controllo dell’assicurazione obbligatoria.

Senza queste indicazioni, resta il rischio di interpretazioni divergenti tra le forze di polizia e di contenziosi con gli utenti.