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Mons. Gaenswein: “La rinuncia oggi appare COMPLETAMENTE DIVERSA dal 2013”

Spiega Mons. Gaenswein: “Come l’orso di San Corbiniano, anche Benedetto XVI, giunto a Roma dalla Baviera, è stato costretto a portare sulle spalle un peso enorme”

Mons. Geinswein

Ringraziamo di cuore la lettrice Colomba per averci inviato un video relativo a una conferenza di monsignor Gaenswein tenutasi il 15 agosto 2024 al Santuario di Santa Maria del Monte in Sacro Monte di Varese. Il video è stato pubblicato il 27 aprile 2025 su TikTok. Sul canale YouTube Sacro Monte di Varese è disponibile il video “completo” della conferenza, che dura un’ora e quattordici minuti circa. Al minuto 42.00 troviamo lo stralcio pubblicato su TikTok.

Mons. Genswein su Benedetto XVI

Spiega Mons. Gaenswein: “Come l’orso di San Corbiniano, anche Benedetto XVI, giunto a Roma dalla Baviera, è stato costretto a portare sulle sue spalle un peso enorme, prima come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e poi come papa. E quando è parso a tutti che egli se ne fosse liberato, lo ha in realtà fatto ancora più proprio nel silenzio, nella preghiera e nell’umiltà. E persino la sua rinuncia appare nel corso degli anni completamente diversa da come era stata interpretata nel febbraio del 2013. La sofferenza di Papa Ratzinger ha preparato il futuro e dunque ha portato frutto. Il suo dolore ha portato frutto, soprattutto perché ha permesso ai fedeli di comprendere meglio e più profondamente chi è stato Benedetto XVI. Un papa coraggioso e da non dimenticare”.

Dunque, quel giorno, il 15 agosto 2024, dopo che il 6 giugno avevamo depositato presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano il libello con cui si spiegava che cos’era esattamente la declaratio di Papa Benedetto, Monsignor Gaenswein ha detto chiaramente che “oggi la rinuncia di Benedetto viene letta in modo completamente diverso da come è stata interpretata nel 2013. E persino la sua rinuncia appare nel corso degli anni completamente diverso da come era stata interpretata nel febbraio del 2013”.

Cosa è cambiato dal 2013?

Com’è possibile che una rinuncia appaia in modo completamente diverso da come era stata interpretata nel 2013? Perché, all’inizio, è stata interpretata come un’abdicazione e poi, dopo uno studio ininterrotto durato cinque anni, l’abbiamo interpretata come una decisio, una declaratio con cui papa Benedetto annunciava la sua sede impedita e “scismava” i suoi persecutori, i suoi nemici.

Rivolgiamo un appello all’arciprete del Sacro Monte di Varese: monsignore, papa Francesco non era il vero papa, ma un antipapa non cattolico, uno gnostico. Benedetto XVI ha pronunciato una decisio con cui annunciava la convocazione di un conclave abusivo che avrebbe eletto un altro sommo pontefice, un antipapa, un usurpatore. Se nel prossimo conclave entreranno i falsi cardinali nominati dall’antipapa gnostico Bergoglio, solo per il fatto di essere falsi cardinali, lo renderanno nullo e invalido, e dunque avremo un altro antipapa.

I rischi per la Chiesa

C’è il rischio di interrompere per sempre la successione Petrina e che la Chiesa cattolica finisca. Come abbiamo calcolato, c’è tempo fino al 2036 per eleggere un nuovo pontefice legittimo, ma speriamo di non dover vivere altri dieci anni di antipapato. Ringraziamo monsignor Gaenswein per le sue dichiarazioni alle quali non è necessario aggiungere altro. Riportiamo di seguito tutte le parole di monsignor Gaenswein censurate e pubblicate nello stralcio su TikTok:

“Come l’orso di San Corbiniano, anche Benedetto XV, giunto a Roma dalla Baviera, è stato costretto a portare sulle sue spalle un peso enorme, prima come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e poi come papa. E quando è parso a tutti che egli se ne fosse liberato, lo ha in realtà fatto ancora più proprio nel silenzio, nella preghiera e nell’umiltà. E persino la sua rinuncia appare nel corso degli anni completamente diversa da come era stata interpretata nel febbraio del 2013. La sofferenza di papa Ratzinger ha preparato il futuro e dunque ha portato frutto. Il suo dolore ha portato frutto, soprattutto perché ha permesso ai fedeli di comprendere meglio e più profondamente chi è stato Benedetto XVI.

Un papa coraggioso e da non dimenticare. Peter Seewald nella sua biografia su Benedetto XVI arriva ad una valutazione simile, anche se espressa in modo più ampio e più profondo. Cito Seewald: ‘Benedetto è stato il pontefice protagonista di una svolta epocale. In quanto tale, rappresenta la fine di qualcosa di vecchio e l’inizio di qualcosa di nuovo, un costruttore di ponti tra mondi diversi. Ha mostrato che religione e ragione non sono in contrapposizione, che proprio la ragione è ciò che garantisce alla religione di non cadere in fantasie folli e nel fanatismo.

Un messaggio fedele ai principi della Chiesa

E Ratzinger ha affascinato con i suoi modi nobili, il suo spirito elevato, l’onestà delle sue analisi, la profondità e la bellezza delle sue parole. Il suo messaggio può anche essere scomodo, ma è fedele all’insegnamento del Vangelo, alle dottrine dei Padri della Chiesa e alle riforme del Concilio del Vaticano II. Invita ad andare oltre l’esteriorità delle cose per concedersi la possibilità di guardare più in fondo all’essenza stessa della vita e della fede’ ”.

Domanda dal pubblico: “Affiancare un fedele così illuminato ha cambiato la sua vita…?”. Risposta di Gaenswein: “Ha cambiato tutto, in meglio. Certo, non vuol dire che non c’erano momenti difficili o anche sfide molto molto molto dolorose, sia durante il pontificato e anche dopo. Però, c’entra e è importante seguire e rimanere nella fede e fedele a ciò che ho promesso. E lì certamente per me è un dono, un grande dono, una grazia. Io non… non si poteva fare un concorso di diventare segretario. Certo. E gratiae gratiis datae. No, ma per me fino adesso è… Sono molto molto riconoscente… [suono di campane] e più non è necessario dire.

Ancora due domande. Sì, perché che sono ancora… sono le sette, le sette. Sì. Non conosco una persona più intellettuale e più, come dire… uno spirito acuto, ma nello stesso tempo una persona così mite, con una fede cristallina. Diverse volte ho detto un aneddoto anche un po’ scherzoso. Un cardinale amico suo, tedesco, ha detto: ‘Il papa Benedetto ha come l’intelligenza di tredici professori, ma la fede di un piccolo bambino che si sta preparando per la prima comunione’.

Cioè, una fede cristallina, semplice, vivace, in combinazione con un intelletto che… di solito, l’intelletto non è sempre amico della fede; è così, è veramente così. E questo è, come dire, è contagioso in modo positivo, o era per me contagioso. Sì, sì, sì. Oggi è la festa dell’Assunta. Allora, chiaramente preghiamo. Ave Maria. Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Allora, grazie per l’attenzione e se posso chiedere anche un piccolo dono: di pregare anche per me e per la mia nuova esperienza, la nuova missione, il nuovo incarico. Anch’io sono molto molto curioso, ma sono molto fiducioso…”.