Morte di Luana, le indagini confermano: il macchinario era stato manomesso
Confermata nelle ultime ore, l’ipotesi della procura riguardo al macchinario manualmente manomesso, che ha causato la morte di Luana
Le ipotesi sulla tragica scomparsa di Luana D’Orazio, avvenuta lo scorso 3 maggio presso orditura in cui lavorava, confermano quanto ipotizzato fin dal principio. Le misure di sicurezza erano completamente assenti. Luana si trovava spesso da sola, e il quadro elettrico dell’orditoio era stato manomesso. Questo quanto è emerso dalle indagini che proseguono da circa un mese e mezzo. Dal terribile giorno in cui Luana, giovane donna operaia di 22 anni, ha perso la vita sul posto di lavoro.
La saracinesca protettiva non era abbassata
Fin dall’inizio delle indagini sulla tragica scomparsa di Luana il dubbio è stato quello di una manomissione volontaria del macchinario del distretto tessile di Prato. Nelle ultime ore è arrivata la conferma investigativa a seguito delle indagini: Il quadro elettrico dell’orditoio era stato manomesso, in funzione di un aumento della produttività. Tutto questo, a scapito della sicurezza delle operaie e operai, e di Luana, che è morta stritolata proprio da quello stesso macchinario.
La manomissione del quadro elettrico avrebbe permesso il funzionamento dell’orditoio anche senza la saracinesca abbassata. Barriera che, ovviamente, avrebbe salvato Luana, impedendo al macchinario di risucchiarla e di ucciderla. La saracinesca a fare da barriera non c’era, e l’ipotesi più accreditata è che qualcuno l’abbia rimossa per velocizzare la produzione, accorciando i tempi di lavoro.
L’interrogatorio e i messaggi di Luana al fidanzato
Anche sull’altro orditoio, macchinario gemello presente nella filiera, è stata accertata l’assenza di fotocellula di sicurezza. Proprio ieri la titolare dell’azienda, Luana Coppini, ha partecipato a un interrogatorio di due ore. Il marito, Daniele Faggi gestore dell’orditura di Oste Montemurlo invece, su consiglio dei propri legali, si è avvalso della facoltà di non rispondere. La tesi d’accusa riguarderebbe, come noto, proprio la saracinesca di protezione.
Ma non è tutto, Luana, da quanto è emerso, si ritrovava spesso sola, come confermano alcuni messaggi inviati al fidanzato, quando terminava la sua giornata lavorativa. “scusa amore, ho finito solo adesso. Anche oggi ho dovuto correre come una dannata. Mi hanno lasciata sola con un sacco di lavoro”. Queste le parole presenti in uno dei suoi ultimi messaggi al compagno.