Morto Raffaele Purpo detto”er mafia”, il capo ultrà dei Fedayn della Roma
È morto all’improvviso Raffaele Purpo: lo storico leader della curva sud, pregiudicato per traffico di droga
È morto all’improvviso Raffaele Purpo, 56 anni, detto “er mafia”, lo storico leader della curva sud, pregiudicato per traffico di droga.
Purpo stava scontando la detenzione domiciliare, dopo aver passato dietro le sbarre oltre 20 anni della sua vita.
Chi era”er mafia”
“Er mafia” era amico e socio in “affari” di Fabrizio Piscitelli, in arte “Diabolik”, il leader degli Irriducibili della Lazio ucciso il 7 agosto 2019 al Parco degli Acquedotti. Abitavano nello stesso stabile a viale dei Consoli e “Diabolik” aveva addirittura fatto da testimone al matrimonio dell’ultrà romanista.
I due ultrà, divisi nel tifo, erano accomunati dai precedenti per traffico di stupefacenti. Purpo nel 2014 aveva conosciuto Piscitelli in una comunità per detenuti. Nel 2015, il romanista era stato arrestato perché facente parte di un’organizzazione criminale che trafficava pneumatici “imbottititi” di droga, nelle aree di servizio autostradali. Dopo essere uscito di galera, “er mafia” si era rivisto con “Diabolik”, appena un paio di mesi prima del suo omicidio.
La morte del capo ultrà dei Fedayn
La morte di Raffaele Purpo pare sia riconducibile ad un improvviso malore in quanto soffriva già da tempo di problemi al cuore. Era martedì sera quando, di ritorno dalla pizzeria di viale Regina Margherita dove aveva il permesso di lavorare, un’infarto gli è stato fatale.
Durante la partita di Conference League tra l’As Roma e lo Zorya, giovedì allo stadio Olimpico, sono stati esposti nella curva sud, degli striscioni in suo ricordo:
“Le leggende non muoiono mai! Raffaele con noi” e “A testa alta la vita hai sempre sfidato, la morte non ti fermerà”.