Mosquito alert: guerra contro le zanzare. Arriva l’App per monitorarle
Uno studio pubblicato sul Journal of American Medicine ha stabilito inoltre che bere una lattina di birra aumenta un possibile attacco da parte delle zanzare…
Da sempre siamo in guerra con le zanzare. Adesso è nata una app per monitorare, tramite le nostre foto, dove si trovino gli insetti e attuare pratiche di disinfestazione mirate.
A ogni estate torna il problema delle zanzare e delle loro fastidiose punture. Non solo insopportabili ma anche pericolose. Vi siete mai resi conto che le zanzare preferiscono pungere alcuni soggetti più di altri? A volte capita che le persone che dormono vicine ricevano un diverso trattamento da parte degli insetti. C’è una ragione la scienza ce la spiega.
Il sudore e la CO2 che sprigiona il corpo attira le zanzare
Le zanzare sono particolarmente attirate da acido lattico, acido urico e ammoniaca, sostanze presenti nel sudore che ciascuno di noi produce in quantità diversa.
La superficie della nostra pelle è coperta da milioni di microrganismi, che non sono distribuiti uniformemente e che sono diversi per numero e tipo nelle persone, a seconda del patrimonio genetico, della dieta, dello stile di vita e dei cambiamenti ormonali.
Questi microrganismi hanno la capacità di convertire le secrezioni delle ghiandole sudoripare in diversi composti chimici volatili, che attirano le zanzare.
Come? Loro percepiscono la nostra traspirazione anche a 50 metri di distanza, rilevando l’anidride carbonica che produciamo con la nostra respirazione e traspirazione. Spesso sono gli obesi e chi è in sovrappeso ad essere i più colpiti. Lo scambio ossigeno/anidride carbonica è più forte in loro che in altre persone e nei bambini.
Anche il gruppo sanguigno, l’alcol e l’attività fisica sono un richiamo
La genetica svolge un ruolo importante nel determinare l’attenzione delle zanzare. Preferiscono il sangue del gruppo 0, più di quello del gruppo B e circa il doppio di quello del gruppo A. Secondo uno studio effettuato dai ricercatori dell’Institute for Biological Pest Control, l’85% circa degli esseri umani produce una sostanza chimica che segnala, attraverso l’odore della pelle, a quale gruppo sanguigno appartiene ogni persona. Le zanzare riescono a intercettarne l’odore.
L’attività fisica o anche fare sport aumentando la sudorazione, aumenta le possibilità di essere rilevata dalle zanzare, anche perché aumenta la presenza dell’acido lattico nell’organismo. Uno studio pubblicato sul Journal of American Medicine ha stabilito inoltre che bere una lattina di birra aumenta un possibile attacco da parte delle zanzare, perché queste ultime sono particolarmente attratte dall’odore del corpo modificato dall’assunzione di alcol. Quindi bere alcol, anche in quantità ridotte, prima di andare a dormire è un ottimo segnale per le zanzare in agguato in camera da letto. Come vedete non c’è scampo. No, ci sarebbe, le zanzariere. Per questo sono sempre più diffuse nei luoghi di vacanza.
La puntura può avere conseguenze pericolose
I maschi delle zanzare si nutrono del nettare dei fiori come altri insetti, lo fanno anche le femmine che però necessitano del sangue per lo sviluppo delle uova. Quindi al calar del sole, o all’alba, la Culex pipiens o zanzara comune entra in azione con il suo fastidioso ronzio. La Tigre o Aedes albopictus invece, è bene saperlo, attacca preferibilmente le prime ore del pomeriggio. Noi le percepiamo quando sono vicine all’orecchio ma non è detto che siano attirate da quella zona del corpo. È solo una nostra impressione. Certo non riusciamo a sentire il ronzio quando volano attorno all’alluce del nostro piede.
Delle circa 3.620 specie diffuse nel mondo, in Italia ne sono presenti poco più di 60. Di queste, solo una decina sono di reale interesse per i progetti di sorveglianza e controllo delle zanzare, per la loro abbondanza e aggressività nei confronti dell’uomo o per la possibile trasmissione di patogeni.
Alcune specie possono essere vettrici di malattie infettive come il Dengue, il West Nile e la Chikungunya. Da noi queste specie non sono diffuse come la zanzara comune e che può causare la Filariosi e l’Encefalite giapponese.
I tre tipi di zanzare più diffuse in Italia: la comune, l’anofele e la tigre
La zanzara comune è di dimensioni piccole e di colore marrone. Ne esistono due forme biologiche una adattata agli ambienti urbani, evoluzione dell’altra più campagnola.
In tutte le specie il corpo, dotato di lunghe zampe, è di colore scuro e i palpi sono lunghi come la proboscide. Presentano inoltre caratteristiche macchie sulle ali, dovute a gruppi di scaglie scure.
La zanzara Anophele è famosa per diffondere la malaria e la diofilariosi nei cani e nei gatti. Sono zanzare attive principalmente di notte, a partire dal tramonto. In Italia sono presenti sette specie di zanzare Anopheles, ma pungono raramente: maschi e femmine, infatti si nutrono principalmente di nettare, e solo quando la popolazione di zanzare è particolarmente numerosa le femmine attaccano l’uomo.
La zanzara Tigre si distingue dalla comune essenzialmente per la colorazione: l’adulto è nero con striature bianche su tutto il corpo, in particolare sulle zampe, sul torace e sul capo. Le dimensioni sono comprese tra i 4 e i 10 mm a seconda di quanto ha potuto nutrirsi la larva.
E’ una specie originaria delle foreste tropicali del sud-est asiatico, da dove, a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha colonizzato parte delle regioni temperate e tropicali del globo. La sua diffusione è principalmente dovuta al trasporto accidentale di uova deposte all’interno di manufatti, oggetto di commerci internazionali, come i copertoni usati.
È nata una Mosquito App per monitorare la loro presenza
Tenere traccia della loro presenza, monitorando le specie che vivono nel nostro territorio e con quale densità, è importante per uno studio che stanno facendo dieci Università, con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Associazione degli Istituti zooprofilattici sperimentali e la Fondazione Bruno Kessler, grazie a un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca su fondi PNRR Next Generation EU (INF-ACT – One Health Basic and Translational Research Actions addressing Unmet Needs on Emerging Infectious Diseases).
Sapere in quali luoghi si condensino e di conseguenza con quali maggiori rischi è quindi dov’è più urgente concentrare gli sforzi per interventi di disinfestazione, sono gli obbiettivi dell’app gratuita Mosquito Alert che, grazie alle segnalazioni fotografiche dei cittadini, ci aiuterà nella lotta alle zanzare aggressive. Ne ha parlato il sito Wired con un articolo di Marta Musso il 12 maggio di quest’anno. Cercatela sui telefonini.
Più sono gli utenti della app e maggiori saranno le segnalazioni. Tutto serve anche per aumentare la consapevolezza sui rischi per la salute, associati alle punture di zanzare sulla necessità di sorvegliare la possibile introduzione della specie più pericolosa, la Aedes aegypti (non ancora presente in Italia) e sul ruolo che ognuno di noi ha nell’evitare di offrire alle zanzare luoghi idonei alla riproduzione, come vasche, bidoni, sottovasi pieni d’acqua, che sono perfetti per la crescita e lo sviluppo delle larve di questi insetti.
A che servono le zanzare nell’ecosistema?
Spesso si sente porre questa domanda. Non ce ne potremmo sbarazzare una volta per tutte di questi fastidiosi insetti? La loro eliminazione avrebbe un impatto sull’ecologia? Se ci sono e sono arrivate fino a noi a qualcosa servono. Le zanzare sono cibo per rettili, pesci, uccelli, pipistrelli e altri animali. Fanno parte della catena alimentare e se scompaiono completamente è difficile comprendere le conseguenze e prevederne l’effetto. Nel dubbio sulla loro effettiva funzione i biologi affermano che sarebbe meglio evitare di turbare l’ecosistema.
Ma perché stanno aumentando? Cosa provoca la loro diffusione?
Il motivo è che i cambiamenti climatici indotti dall’uomo e l’inquinamento stanno riducendo o estinguendo i loro nemici naturali, come pesci e pipistrelli. Ciò favorisce le zanzare femmine che possono deporre le uova indisturbate, aumentando così il loro numero. L’aumento della temperatura rende poi molti ambienti più favorevoli alla riproduzione delle zanzare. Il ritiro dal mercato di alcuni repellenti per insetti come è stato fatto per il DDT è da un lato benefico per l’ambiente, ma dall’altro rende loro la vita più facile. Di conseguenza dall’inizio della primavera e nel tardo autunno siamo invasi dalle zanzare.
Meglio però lottare con le zanzare qualche notte, che provocare altri disastri e fare ulteriori passi verso la nostra estinzione, che ne dite?