Movimento Cinque Stelle, operazione trasparenza? Missione fallita
Ha fallito la mission per cui era nato, il Movimento Cinque Stelle, dal Vaffa day all’apertura del Parlamento come una scatola di tonno
Il Movimento Cinque Stelle ha fallito totalmente la sua mission per cui era nato. Dal “Vaffa day” ad “Apriremo come una scatola di tonno il Parlamento e tutte le istituzioni”. Oramai divisi in più fazioni e a rischio palese di scissioni e defezioni. Tantissimi deputati e senatori hanno cambiato casacca pur di assicurarsi un posto.
Che fine ha fatto l’avvocato del Popolo
Si affidano all’avvocato del popolo Giuseppe Conte, che ha combinato danni enormi alle casse dello Stato buttando inutilmente 160 miliardi in bonus inutili e dannosi e che gli italiani prima o poi dovranno pagare con altre tasse. L’avvocato del popolo dopo la sua caduta da premier aveva apertamente affermato che sarebbe tornato in quel di Firenze ad insegnare all’università. Evidentemente folgorato dal potere ha preferito tornare sulla scena politica accettando l’incarico di guidare il movimento pentastellato e non tornare ad occupare la cattedra universitaria.
Dopo le vicissitudini vissute dall’ideatore del Vaffa, il Movimento Cinque Stelle non avendo al proprio interno dirigenti validi che potessero ricoprire il ruolo da leader si affidano all’avvocato arrivato dal nulla. La notorietà, la fama e i molteplici privilegi della casta hanno indotto l’avvocato del popolo ad accettare l’incarico di guidare il movimento, che sperava così di evitare un tracollo. L’ex premier già pregusta la vendetta sul suo successore a Palazzo Chigi, Prof. Mario Draghi, reo di aver accettato l’incarico offerto dal Presidente Mattarella per formare un governo di salvezza nazionale.
Il ritorno alle urne
L’avvocato del popolo avrebbe voluto il ritorno anticipato alle urne per sfruttare al meglio una rendita di posizione e fregandosene totalmente dell’Italia e degli italiani. Le ambizioni personali vengono prima di quelli della nazione e del bene della popolazione. Personaggio cinico e calcolatore, meglio fare politica che tornare ad essere un emerito sconosciuto all’università di Firenze. Elettori quando sarete chiamati a votare ricordate la spregiudicatezza di certi personaggi.
Cesare Giubbi