Municipio VI, Scipioni respinge le accuse e non si dimette
Orfini e Migliore ne chiedono le dimissioni, ma Scipioni non desiste e organizza una conferenza stampa: “Sono innocente”
Dopo le sollecitazioni del PD, arriva la mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle: non c’è scampo per il presidente del Municipio VI di Roma, Marco Scipioni. La mozione di sfiducia a firma M5S è stata presentata all’indomani dell’invito giunto dal commissario del PD romano e già presidente del PD nazionale, Matteo Orfini, per “opacità amministrativa”.
La replica di Scipioni a chi lo attacca è immediata: “Ho convocato una conferenza stampa per illustrare e consegnare ai giornalisti tutte le prove della mia innocenza e del mio buon operato come amministratore, ho provveduto io per primo ad informare il sindaco, il Prefetto e l’assessore Sabella in merito alla situazione di Tor Vergata. Ho provveduto io per primo a far eseguire controlli da parte della polizia municipale in loco per verificare tutte le autorizzazioni e a interpellare l’Arpa per i controlli sulle emissioni acustiche. In aggiunta a ciò voglio sottolineare che ho chiesto una verifica interna amministrativa sulle attività poste in essere da tutti i soggetti competenti”, spiega in una nota il minisindaco.
La guerra intestina è aperta: da una parte Orfini e Migliore che chiedono le sue dimissioni, dall’altra Scipioni che ritiene “non corretta” la “posizione che stanno assumendo” i primi due.
“Non intendo retrocedere di un millimetro rispetto alla dimostrazione della mia innocenza e della veridicità dei fatti. Se i commissari del mio partito intendono procedere senza conoscere la verità delle cose, sappiano che io mi opporrò e farò un’opposizione ad oltranza. Nessuno può inventare nulla su di me perché tutto ciò che ho fatto è alla luce del sole”, conclude.