Muore di infarto Omar Camiletti, voce della Grande Moschea di Roma, uomo di pace
Promotore della vera essenza dell’Islam, Omar Camiletti ha raccontato per decenni la cultura islamica e il suo legame con l’Occidente
“Ciao, Omar. Addio, grande Mario! Voglio salutarti con questa foto di vent’anni fa. Sei stato un fratello, una guida spirituale, un compagno di avventure e di ricerche intellettuali, un amico come pochi. Solo pochi giorni fa mi avevi chiamato per congratularti per il mio ricordo di Antonio Pennacchi. Sempre mi hai ripetuto: da Dio veniamo, a Dio torniamo. Ti ho voluto bene, mi sei stato sempre vicino. Prego e invoco Dio per la tua anima”.
Le parole di un amico storico
Sono le prime parole di Luciano Lanna, giornalista e grande amico di Omar (Mario) Camiletti, giornalista romano e figura centrale della Grande Moschea di Roma. E’ stato un insostituibile promotore della vera essenza dell’Islam. Uomo di un equilibrio assoluto che ha raccontato per decenni la cultura islamica e il suo legame con l’Occidente. I motivi di un rapporto che non poteva che essere conciliante e di reciproca comprensione. Una relazione molto ben rappresentata proprio dalla Grande Moschea di Roma pensata dagli architetti Paolo Portoghesi e Sami Mussawi. Una moschea pienamente romana la definisce Omar in un post di qualche settimana fa:
Omar Camiletti e la Grande Moschea
“Si sono riaperte le porte per le visite alla Grande Moschea di Roma, per primi è toccato, oggi, agli studenti e alle studentesse del Pontificio istituto di studi arabi e islamici accompagnati dal preside padre Diego Sarriò . Io mi sono limitato a descrivere loro, la folgorante bravura degli architetti Paolo Portoghesi e Sami Mussawi… nell’aver pensato (e vincendo così l’assegnazione del progetto nel1978) una moschea pienamente “romana”. Arricchita dal bianco del marmo travertino, dal tracciato michelangiolesco del Campidoglio,
Con un suggestivo mix arboreo di palme, cipressi e pini. Ho detto anche che questa moschea – che non è di “quartiere”- è frequentata da una trentina di etnie (o se si vuole popoli e tribù!) la cui varietà è vissuta con la bevanda per antonomasia del mondo islamico, il thè, il chay. Ebbene si può assaggiarlo nei 30 modi con cui viene preparato, (dalla menta allo zenzero), diciamo poi 30 modi di versarlo e infine – approssimativamente- 30 tipi di bicchieri. Insomma questa non è la realtà di una moschea in Europa. Questa è la realtà di una moschea d’Europa. Sempre con lode all’Inviolato”.
Eccolo Omar, sempre accogliente, uomo ponte tra Occidente e Oriente. C’è tutta la sua filosofia in questo semplice post che raccontava solo un piccolo episodio nel novero delle sue attività. Uomo di relazioni, sereno e dispensatore di serenità. L’ha colpito un infarto. Nessuno lo dimenticherà.
Biografia intellettuale di Omar Camiletti (1953-2021)
Giornalista, saggista, animatore culturale. Studi di Filosofia alla Sapienza col prof. Angelo Guido Sabatini, situazionista e gurdjieffiano in gioventù, vicino agli indiani metropolitani nel ’77 (autore del libretto apparso in forma anonima “I manoscritti anti-ecomici e anti-filosofici del 77; fu lui a usare l’icona dei fratelli Marx in copertina come simbolo della nuova contestazione). In quella fase i suoi autori erano: Nietzsche, Gurdjieff, Pessoa, Gombrowitz e Philip Dick… Ha vissuto a Parigi, a Praga, a Istanbul.
Convertito all’Islam dai primi anni ’90. Conferenziere e divulgatore, ha tradotto per la Newton Corporation ‘Le parole del Profeta’ (1997) e diretto ‘Islamica rivista online’. Per oltre 20 anni ha partecipato a dibattiti televisivi nazionali e internazionali come esperto delle realtà islamiche. Ha partecipato, inoltre, a numerosi convegni internazionali.
E’ stato membro del Consiglio Islamico d’Italia, dal 1998 al 2002, nel tentativo di stipulare l’intesa con lo Stato Italiano. Nella seconda metà degli anni ’90 ha scritto per le riviste “Diorama letterario” e “Surplus”. Co-fondatore del tavolo interreligioso di Roma. Dopo il 2001 è stato impegnato attivamente contro il fondamentalismo per un Islam autentico.
Nel 2004 ha partecipato, con Pietrangelo Buttafuoco, alla realizzazione del docufilm ‘I picciotti del Profeta’, regia di Fabio Tricarico, uscito in DVD nel 2010.
Giornalista pubblicista, ha collaborato a diverse testate dell’area di centro-destra, tra cui ricordiamo la sua collaborazione al bimestrale ‘Ideazione’ e al quotidiano ‘Secolo d’Italia’ con la rubrica ‘Musulmani d’Europa’.
Luciano Lanna