Musei. Uffizi chiusi per carenza personale? FI: chi ha Reddito di Cittadinanza copra i turni
“Quello della mancanza di addetti nei musei è uno dei grandi problemi della gestione del patrimonio museale italiano”
“Giustamente il ministro della Cultura definisce grave il fatto che le Gallerie degli Uffizi siano rimaste chiuse il 31 ottobre, in pieno ponte di Ognissanti, per carenza di personale. Quello della mancanza di addetti nei musei è uno dei grandi problemi della gestione del patrimonio museale italiano. A questo si potrebbe ovviare mandando a coprire i turni chi prende il Reddito di Cittadinanza”.
E’ quanto propone il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale toscano, Marco Stella. “I 358 musei e siti archeologici statali italiani oggi danno lavoro a 117.000 addetti, sono visitati ogni anno da 53 milioni di persone, generano 27 miliardi di euro, ovvero l‘1,6% del Pil, e producono ricavi per 278 milioni.
Per questo – continua – riteniamo che la chiusura degli Uffizi in una giornata ad alta densità turistica sia un grosso errore, perché costituisce una perdita di introiti e rappresenta anche un danno di immagine per le Gallerie stesse e per il sistema museale italiano”. (Dig/ Dire)
Direttore Uffizi al Ministro Sangiuliano: chiedo rinforzi, carenza cronica di personale
“Ringrazio il Ministro Gennaro Sangiuliano per essere con grande schiettezza subito intervenuto sul tema forse più critico in questo delicato momento per il settore dei musei statali: quello della carenza di personale. Da anni, come direttore degli Uffizi, chiedo rinforzi al Ministero, perché l’assunzione delle Risorse umane non è competenza dei singoli musei dotati da parziale autonomia, bensì degli uffici centrali del Ministero”.
Risponde così il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha giudicato “gravissima” la chiusura degli Uffizi per il ponte di Ognissanti. “Dopo lo stop dovuto alla pandemia- spiega Schmidt- quest’anno i visitatori per fortuna stanno tornando impetuosamente, e di nuovo, gli Uffizi fanno da traino dell’economia cittadina.
Dopo lo stop dovuto alla pandemia i visitatori stanno tornando in massa nei musei
Questo lo dimostrano anche i numeri di quest’ultimo ponte di Ognissanti, durante il quale tra sabato e martedì ben 55.611 persone hanno visitato i musei delle Gallerie degli Uffizi. Tuttavia, lunedì 31 ottobre abbiamo potuto aprire soltanto il Giardino di Boboli, con 7.338 visitatori che si sono goduti il bel tempo, ma non la Gallerie delle statue e delle pitture e non Palazzo Pitti.
Come il Ministro Sangiuliano, anch’io lo trovo gravissimo che gli Uffizi e la Galleria dell’Accademia sono rimasti chiusi lunedì, e il Bargello addirittura martedì 1 novembre, per lo stesso serio motivo, che è la grave carenza del personale nelle strutture museali statali. In questi ultimi anni abbiamo ripetutamente mandato relazioni su questa tematica al superiore Ministero, ma il problema si è sempre aggravato“.
E ancora: “Nonostante questa situazione, negli anni passati abbiamo potuto offrire numerose aperture straordinarie di lunedì e di sera al pubblico. Queste aperture si basano sulla volontà del personale di lavorare in più – e di essere pagato in più – in questi occasioni.
Tuttavia, una norma intervenuta due anni fa limita il guadagno in più al 15% del trattamento tabellare annuo lordo di ciascun dipendente: per questo motivo quest’anno abbiamo potuto offrire delle aperture speciali con grande successo nella primavera e ancora in estate, ma troppi tra gli assistenti in sala che volentieri partecipano a queste aperture – comunque sempre meno, per via dei pensionamenti – hanno raggiunto o si stanno avvicinando a questo limite.
Abbiamo anche richiesto al Ministero – prosegue il direttore – in questi ultimi anni di poter aumentare il servizio (pagato con fondi del museo) dell’azienda in – house del Ministero Ales, o di bandire alcuni parti del servizio di vigilanza a una ditta esterna, ma per entrambe le richieste abbiamo ricevuto una risposta negativa”.
Schmidt spiega poi che “anche il personale del concessionario dei servizi museali può solo integrare la vigilanza con una serie di unità di supporto, perché il mansionario di quel personale differisce da quello degli assistenti museali statali.
Spostare il giorno di chiusura a mercoledì o a giovedì
L’ipotesi, che esiste sulla carta, di spostare il giorno di chiusura settimanale a mercoledì o a giovedì non è mai stata messa in atto agli Uffizi, perché in una macchina così complessa che richiede l’interazione di tante aziende diverse tra di loro (dagli elettricisti agli operatori del metal, dall’azienda statale di supporto al concessionario dell’accoglienza, e così via – con personale e contratti diversi) si è sempre rivelato impraticabile: ma soprattutto, con migliaia di prenotazioni anche da viaggiatori da altri continenti, pianificati da tanto tempo, già in essere per tutta questa settimana, il danno economico e d’immagine di un’insolita chiusura infrasettimanale degli Uffizi avrebbe a tutta evidenza vanificato il probabile guadagno in più del lunedì aperto”.
Il direttore conclude dicendo che “manderò una relazione estesa al signor Ministro, ma per il momento assicuro che sono scandalizzato esattamente come lui di queste chiusure. Purtroppo, il problema della carenza degli organici è endemico, riguarda praticamente tutto il panorama museale, bibliotecario e archivistico nazionale: è ormai irrisolvibile senza un intervento netto e deciso dalla parte centrale, che inverta la prassi consolidata in questi anni. Se le Gallerie degli Uffizi possono dare una mano a muoversi in questo senso, sono pronte”. (Dip/ Dire)