Musumeci, presidente della regione Sicilia, dopo gli appelli chiude gli hotspot
“Entro le 24 di domani tutti i migranti negli hotspot e nei centri di accoglienza della Sicilia dovranno essere trasferiti fuori dall’isola”
Nello Musumeci, presidente della regione Sicilia, dopo innumerevoli appelli al governo Conte decide di chiudere gli hotspot presenti sul territorio. “Entro le 24 di domani tutti i migranti presenti negli hotspot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola”, dichiara in un’ordinanza firmata nella notte. “Strutture vergognose. Ora basta!”.
Musumeci invita il governo a intervenire per calmare le acque in una situazione abbastanza tragica. La tensione, infatti, aumenta ogni giorno che passa e non c’è una corretta gestione del flusso dei migranti.
Musumeci sostiene che “allo stato non è possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”. Infatti aumenta il numero dei contagiati nella regione, specie tra i migranti.
Musumeci chiude gli hotspot e non mancano i consensi
Intanto Girolamo Turano, assessore alle attività produttive della regione Sicilia manifesta apprezzamento nei confronti della decisione e dell’ordinanza del presidente Musumeci. “Non possiamo trasformare l’Isola in un immenso campo profughi, serve intervenire subito dopo gli sbarchi”, afferma Turano.
Anche l’assessore Bernadette Grasso è d’accordo con quanto emanato. “Da Roma vogliono far diventare la nostra Isola una polveriera pronta a esplodere? I migranti sono trattati come carne da macello e i siciliani sono stremati da una pandemia che ha creato una crisi economica e sanitaria. Hanno rispettato con ossequioso rigore le norme di sicurezza imposte in regime di lockdown.
Ma i continui sbarchi di migranti, anche positivi al Covid-19, rappresentano una beffa che umilia loro stessi e il popolo siciliano, con la subdola regia del Governo centrale. Non possiamo permettere che a causa della passività di Conte e Lamorgese si amplifichino le tensioni sociali. Non è dignitoso per un popolo che ha fatto dell’accoglienza un proprio tratto distintivo. Ma così, senza un criterio, non ha senso. Il rischio è solo quello di sprofondare in un nuovo incubo fatto di restrizioni e paure, con il risultato che questa volta la nostra economia collasserebbe”.
Sbarchi in Sicilia
Intanto, però, due barconi con a bordo dei migranti sono stati agganciati nelle acque vicino a Lampedusa e sono sbarcati in 28. Due gruppi di migranti tunisini che sono stati trasportati all’hotspot di contrada Imbriacola. Si teme possa aumentare il numero dei contagiati di Covid, per questo verranno effettuati ulteriori tamponi.
Appelli ai sindaci siciliani, all’Italia e all’Europa intera
Non mancano gli appelli ai sindaci siciliani da parte di Francilia e Hopps: “Facciamo appello- – a tutti i sindaci siciliani, di qualsiasi colore politico, perché facciano fronte comune a difesa della Sicilia e dei siciliani con il presidente della Regione. In gioco ci sono gli interessi dei territori che in questi mesi di emergenza immigrazione sono stati letteralmente calpestati dalle scelte del governo nazionale”. Inoltre viene criticata l’assenza di Roma e dell’Europa intera che si sono dimostrate poco responsive alle numerose segnalazioni da parte di Musumeci.
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