Mutuo casa, oltre questa data non devi più pagare: la casa è tua al 100% | Attenzione al calendario
Mutuo sulla casa, in determinati casi non sei più costretto a pagare le rate richieste dalla banca: il cavillo legale che pochi conoscono.
Come ben sappiamo, il mutuo è uno strumento finanziario che consente a chi desidera acquistare un immobile di ottenere il denaro richiesto anche qualora non disponga immediatamente dell’intera somma pattuita.
Nella fattispecie, il mutuo si configura come un accordo tra due parti: il mutuante (solitamente una banca o un istituto finanziario) e il mutuatario, sia esso una persona fisica o giuridica, che diventerà il legittimo proprietario delle mura e che si impegna a restituire il denaro in base alle condizioni stabilite nel contratto.
I mutui possono essere a tasso fisso, variabile oppure misto, e solitamente possono durare dai 10 ai 30 anni; la scelta dell’arco temporale in cui restituire la cifra stabilita influisce però sull’importo delle rate mensili e sull’ammontare totale degli interessi pagati.
Il mutuatario non può prescindere dal pagamento delle rate: in questo caso, egli perde i diritti sull’immobile dai lui acquistato. In alcuni frangenti, però, si attiva il meccanismo della prescrizione, che solleva il debitore dall’obbligo di terminare il pagamento dell’importo residuo: scopriamo di che si tratta nel prossimo paragrafo.
Mutuo sulla casa: cos’è la prescrizione e quando avviene
Come anticipato, la prescrizione è un iter che protegge il mutuatario da richieste di pagamento a lungo termine, e che garantisce una scadenza definita per l’obbligo di restituzione del denaro. La legge stabilisce infatti che i mutui si prescrivono dopo 10 anni dal pagamento dell’ultima rata, e la decorrenza di tale meccanismo si attiva a partire dal momento in cui il versamento viene disatteso.
Non bisogna però confondere la firma del contratto con l’inizio della prescrizione, e tenere conto che essa non si applica separatamente a ogni rata, ma concerne l’intero debito. La banca, o l’istituto creditizio di riferimento, quindi, non può più pretendere il pagamento se sono trascorsi almeno 10 anni dalla scadenza dell’ultima rata, e solo qualora non abbia inviato a debitore richieste formali di pagamento tramite raccomandata o PEC. Il mutuatario, inoltre, deve dimostrare di non aver ricevuto atti giudiziari per il recupero dei crediti o richiesto proroghe per il pagamento delle rate insolute.
Prescrizione del mutuo sulla casa: un esempio pratico
Per semplificare il concetto, nel 2024 vanno in prescrizione i mutui che i clienti avrebbero dovuto finire di pagare nel 2014, ovvero esattamente 10 anni prima della data attuale.
E, secondo la stessa logica, chi deve pagare l’ultima rata nell’anno corrente non potrà beneficiare dell’eventuale prescrizione prima del 2034.