Napoli e Milan esami superati, crisi Juve? I temi dell’undicesima di Serie A
Tutti i gol (e i traguardi) dei bomber, ma anche la vergogna di Bergamo. Continuano a stupire Fiorentina, Verona ed Empoli
In attesa di Bologna-Cagliari, va in archivio la giornata numero 11 con i trend attuali che non cambiano: Milan e Napoli viaggiano col vento in poppa, l’Inter tiene botta, la Juventus è impantanata.
Per Napoli e Milan test complicati ma superati: dietro c’è il vuoto
Due partite diverse, due vittorie di misura in campi non semplici. Nel giro di tre ore il Milan risponde al Napoli e le due hanno già 12 punti di vantaggio sul 4°-5° posto. Gli azzurri escono indenni da una vera e propria battaglia nel sentito derby campano con la Salernitana. Una partita agonisticamente molto intensa sbloccata e vinta con il gol di Zielinski, arrivato dopo un’azione insistita e la traversa di Petagna di pochi secondi prima. La sfida si è fatta ancora più accesa nell’ultimo quarto d’ora, dopo l’espulsione di Koulibaly. In una situazione di 10 contro 10 il Napoli tiene a bada le ultime velleità granata e si porta a 31 punti.
Il Milan replica e supera anch’esso un campo molto ostico. A Roma gioca bene e crea molte occasioni nei primi 66 minuti. I rossoneri fanno la differenza sul ritmo e le combinazioni giuste trovate negli ultimi 20 metri, trovando la porta molto facilmente. Se i gol sono arrivati da calci piazzati, anche nelle reti annullate si vede una squadra organizzata ed efficace. Su tutti, fanno la differenza Ibra, Leao e Kjaer. Lo svedese segna il gol del vantaggio con il proiettile rasoterra su punizione, si procura il rigore trasformato da Kessie, ma fa anche gol e assist nelle reti annullate per fuorigioco al Diavolo. Il brasiliano è stato a tratti imprendibile, mentre il difensore danese è stato insuperabile negli ultimi 25 minuti, quando la Roma in superiorità numerica ha provato di tutto per rientrare in partita. Dopo gli ultimi minuti di sofferenza arriva un’altra vittoria alla vigilia di una settimana importante: l’ultima chiamata in Champions e il Derby domenica prossima.
Juventus a picco, conferma Inter
Se le capoliste continuano a viaggiare con le marce alte, assume ancora di più valore il -16 della Juventus dopo la sconfitta al “Bentegodi”, la seconda consecutiva. Decisivo ancora una volta Simeone, che nel giro di tre minuti realizza una doppietta prima col tap in e poi con un precisissimo destro a giro dai 20 metri. Primo tempo per i bianconeri da incubo chiuso con la traversa di Dybala a 90 secondi dall’intervallo. In assenza di Chiesa, è solamente l’argentino a dare idee e pericolosità ai bianconeri. Nella ripresa, molto fisica e spezzettata nel gioco, la Juve accorcia con McKennie e nell’ultimo quarto d’ora parte l’assedio, che produce il miracolo di Montipò sul sinistro dal limite di Dybala al 90′. Si chiude una settimana da incubo per Allegri, che dopo il pareggio di rigore agguantato negli ultimi minuti con l’Inter, viene sconfitto da Sassuolo e Verona. È crisi all’orizzonte, con la squadra in ritiro e la Champions come possibile ancora di salvezza: possibile qualificazione agli ottavi già domani con lo Zenit.
L’Inter invece è uscita bene dal pareggio di domenica scorsa ed infila la seconda vittoria consecutiva. Se la Juventus contro due “piccole” ha rimediato zero punti in 4 giorni, i nerazzurri vincono per due volte con lo stesso punteggio (2-0) e si piazzano sempre più in solitaria al terzo posto. A cadere a San Siro è l’Udinese, che fa il primo tiro in porta del match ma poi non crea più pericoli. Inzaghi continua a far ruotare gli attaccanti dall’inizio e stavolta tocca a Correa al posto di Lautaro: il Tucu rientrato dall’infortunio decide il match dopo l’ora di gioco con una doppietta figlia anche delle combinazioni in fase offensiva che non sembrano cambiare al ruotare degli interpreti. L’Inter si ritrova così a -7 dalla vetta con la possibilità di diventare il terzo incomodo nella lotta tra Milan e Napoli: nelle prossime due giornate le affronterà entrambe.
Dopo scontri diretti si compattano Roma, Atalanta e Lazio
I risultati del weekend ricompattano la zona Champions, con delle attese ed una mezza sorpresa. Le squadre tra quarto e settimo posto sono divise da un punto. A quota 19 la Roma viene raggiunta dall’Atalanta, con i giallorossi che rispetto alle prestazioni offerte contro Napoli e Cagliari fanno un piccolo passo indietro. Fino all’espulsione di Theo Hernandez per doppia ammonizione il Milan aveva quasi completamente dominato il gioco, e solo negli ultimi 25 minuti prende in mano la partita. Il tiro da Mancini salvato da Kjaer è stata l’unica vera occasione pericolosa prima del gol di El Shaarawy a tre dalla fine.
L’Atalanta impatta a quota 19 con il pareggio a tempo scaduto rimediato con la Lazio in uno scontro diretto tra i più belli quest’anno. Al Gewiss Stadium i biancocelesti vanno avanti per ben due volte e si fanno riprendere nel recupero di entrambi i tempi. Nel primo tempo apre le marcature il secondo gol consecutivo di Pedro, pareggia l’azione di forza di Zapata. Nella ripresa Ciro Immobile diventa il miglior marcatore della storia della Lazio raggiungendo Silvio Piola a quota 159 al termine di una bella combinazione in velocità con Pedro e Milinkovic-Savic. A 60 secondi dalla fine De Roon in controbalzo a centroarea mette d’accordo tutti. Un punto guadagnato per Gasperini, due punti persi per Sarri che rimane -1 da bergamaschi e cugini.
Centrogruppo: ancora sugli scudi Verona, Empoli e Fiorentina
Nel gruppetto in zona Champions irrompe Vlahovic e la Fiorentina, dopo il 3-0 del Franchi sullo Spezia. Viola a pari punti con la Lazio al sesto posto. A seguire il Verona, che con lo scalpo della Juventus raggiunge proprio i bianconeri all’ottavo posto: per Tudor dal suo insediamento sulla panchina dei gialloblu sono quattro vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta, quella subita in rimonta dal Milan. A quota 15 con Verona e Juve anche l’Empoli, che nel secondo tempo rimonta il Sassuolo a Reggio Emilia e vince al 92′ col primo gol in Serie A di Zurkowski. Avanza in classifica anche il Torino che asfalta 3-0 una Sampdoria sempre più in difficoltà (una vittoria nella ultime sette): serata da ricordare per Belotti, che torna al gol alla seconda da titolare dopo l’infortunio. Una rete, la numero 100 in maglia granata, che mancava dalla prima giornata contro l’Atalanta. Vicine alla zona a rischio pareggio a reti bianche tra Genoa e Venezia.
Ci Piace e Non Ci Piace: Dusan Vlahovic e Pepe Reina
Se una settimana fa, nella vittoria del Verona sulla Lazio, abbiamo premiato Giovanni Simeone per la quadripletta, nonostante la doppietta pesantissima del Cholito e la cura Tudor premiamo Dusan Vlahovic, che con la sua tripletta ha battuto lo Spezia. Il serbo torna a segnare su azione dal 28 agosto scorso e si rimette definitivamente alla guida di una Viola che veleggia al sesto posto in classifica. Ritrovato.
Premio di peggiore a Pepe Reina, ma non a lui direttamente quanto al pessimo episodio andato in scena a Bergamo. Il lancio delle monetine della tifoseria atalantina verso il portiere della Lazio non è il primo brutto episodio in tempi recenti: meno di un mese fa i cori verso Vlahovic mettono ancora alla luce alcune problematiche ataviche del calcio italiano dal punto di vista culturale e d’immagine.