Napoli in scioltezza, Inter-Atalanta spettacolo, la Lazio risorge: la sesta giornata di Serie A
Azzurri primi ancora a punteggio pieno, dietro insegue il milan, mentre le squadre nerazzurre si bloccano a vicenda. A Sarri il derby di Roma, Fiorentina quinta
Alla fine del trittico di campionato di questa settimana e prima della seconda giornata di coppe, la Serie A regala tanti gol ed emozioni, complice anche partite di cartello. In attesa del posticipo del lunedì tra Venezia e Torino, il Napoli continua la sua marcia e non ha ancora sbagliato un colpo, ma il Milan non demorde.
Napoli e Milan avanti senza sbandate
Il Napoli nel posticipo domenicale supera il Cagliari e continua a fare “da lepre” in questo inizio di campionato. L’asse decisivo è sempre lo stesso, Osihmen-Insigne. Il primo va ancora a segno – quarto gol in cinque partite di A – e si procura il rigore trasformato dal secondo. Il merito non è solo loro, perché c’è il dinamismo di Zielinski (gol e assist nelle ultime due partite), una difesa che continua ed essere solidissima (due soli gol subiti finora) più la sorpresa Anguissa, arrivato nell’indifferenza dei più ma già fondamentale per lo scacchiere di Spalletti. In sintesi comodo 2-0 ad un Cagliari, guidato dall’ex Mazzarri, rinunciatario e mai pericoloso per Ospina.
Il Milan non sbaglia a La Spezia anche se soffre un avversario che già nel turno precedente aveva messo in difficoltà la – seppur convalescente – Juventus. A prendersi la copertina è Daniel Maldini, figlio di Paolo, nipote di Cesare, in gol alla prima da titolare e autore del record di “dinastia” in gol con la stessa maglia. Ma se buon sangue non mente, a sbancare il Picco ci pensa un’altra accoppiata, meno appariscente di quella del Napoli ma al momento ugualmente decisiva. Così come contro il Venezia, Saelemaekers confeziona l’azione decisiva che Brahim Diaz deve solo appoggiare in rete. Secondo assist consecutivo per il belga, seconda marcatura di fila per il 10 spagnolo: la strana accoppiata dei classe ’99 porta altri tre punti a Pioli, ora secondo in classifica da solo.
Inter e Atlanta si annullano, la Juventus risale la corrente
Milan secondo da solo perché i cugini nerazzurri vengono fermati dall’altra squadra lombarda, l’Atalanta, al termine di una partita di rara intensità e con diversi colpi di scena. La Beneamata mette subito il naso avanti con la volée di Lautaro su assist – già il quinto stagionale – di Nicolò Barella. La Dea però reagisce e ribalta la partita già nel primo tempo con il missile da fuori di Malinovsky e il tap in di Toloi su respinta incerta di Handanovic. L’Inter nella ripresa comincia a spingere e pareggia grazie anche ai cambi sugli esterni di Inzaghi, Dumfries e Dimarco, che propizia il tocco successivo sottomisura del solito Dzeko (già 5 centri in Serie A). Finale di partita da cuori forti con Dimarco che spreca il match point dal dischetto stampando il pallone sulla traversa e l’Atalanta che torna avanti ma in modo illusorio: il gol di Piccoli viene annullato dopo molteplici revisioni al Var. Una partita spettacolare tra due grandi pretendenti al titolo.
Ne approfitta la Juventus per recuperare un po’ di terreno, grazie alla vittoria sulla Sampdoria. La prima vittoria casalinga in stagione porta in dote tuttavia alcune cattive notizie. Dopo aver sbloccato la partita, Dybala esce in lacrime per un infortunio muscolare per fortuna meno grave del previsto. L’argentino salterà Chelsea e il derby con il Torino assieme a Morata, anche lui uscito dolorante: si rivedranno dopo la sosta. Un successo che porta via ad Allegri alcuni pezzi pregiati, ma è evidente come alcuni problemi dei bianconeri esulino dai singoli: in questo momento la Vecchia Signora fa fatica a gestire le partite, in particolare le situazioni di vantaggio. Da 2-0 a 2-1, da 3-1 a 3-2: una Sampdoria mai doma è andata vicino al pareggio. Continua la convalescenza, ma nel frattempo la Juventus si è riportata nella parte sinistra della classifica.
Alla Lazio un derby bellissimo: Sarri batte Mou con armi “mourinhane”
Altra partita di cartello era il derby della Capitale, che rivedeva dopo quasi due anni il tifo della stracittadina allo stadio. Per fortuna – e cosa non scontata a queste latitudini – una festa del calcio e dello sport, col massimo di correttezza sugli spalti e il massimo dell’agonismo in campo. Ne esce vincitrice la Lazio, non esce ridimensionata la Roma: Sarri ha vinto la sfida con Mourinho grazie ad armi solite del tecnico portoghese come il cinismo e la compattezza. Decisivi i primi 20 minuti in cui una Roma ingolfata è stata vittima delle attente e chirurgiche folate orchestrate dai laziali: nel dettaglio Luis Alberto, Immobile e Felipe Anderson per i gol di Milinkovic-Savic e di Pedro, primo giocatore della storia a segnare in due derby consecutivi con entrambe le maglie. Nella prima ora di gioco, tre tiri e tre gol per biancocelesti. La Roma ha reagito ed ha creato tanto, forse anche più dei cugini nel computo totale, ma è stata meno squadra – mancando Pellegrini si è affidata alla “corrente alternata” di Zaniolo – ed ha pagato pesantemente gli errori iniziali. Come spesso succede nei derby di Roma, ha vinto la squadra che partiva sfavorita alla vigilia, ma ha vinto perché ha sbagliato meno, al netto delle valutazioni arbitrali oggetto di contestazione di tecnico e tifo giallorosso.
Centrogruppo: ancora grande Empoli, si risolleva il Sassuolo
Dopo il sonoro 3-0 di Cagliari, l’Empoli vince un altro scontro diretto, stavolta contro il Bologna, con altri 4 gol all’attivo, alcuni dei quali di pregevole fattura. La squadra di Andreazzoli è all’ottavo posto il classifica e si candida al ruolo di neopromossa più brillante delle tre, verso una salvezza quasi tranquilla. In coda vittoria preziosa per il Sassuolo di D’Aversa, che batte la Salernitana con un acuto di Berardi (secondo gol consecutivo), mentre Genoa e Verona mettono in scena una partita dalle forti emozioni che non ha avuto nulla da invidiare ai derby lombardo-laziali. Ad un quarto d’ora dalla fine il Verona sembrava gestire la partita agevolmente avanti di due lunghezze, ma in 8 minuti il Grifone ribalta tutto con la freddezza dal dischetto di Criscito e la doppietta di un Destro ritrovato (secondo gol fatto con una bottiglietta d’acqua in mano). Nel recupero Kalinic fissa il risultato sul 3-3. Ancora molto male il Cagliari di Mazzarri, quasi rinunciatario sul campo del Napoli capolista.
Ci Piace e Non Ci Piace: Vincenzo Italiano e Samir Handanovic
Palma di “Top” della giornata all’allenatore della Fiorentina Vincenzo Italiano per aver riportato la Viola ai piani alti della classifica dopo molto tempo. Il quinto posto è quanto mai provvisorio, certamente, ma rivedere la Fiorentina in alto con una squadra compatta e che fa divertire è sempre una buona notizia. Nonostante un calendario difficile sono arrivate quattro vittorie e due sconfitte (contro big come Inter e Roma), avanti così.
Premio di “flop” a Samir Handanovic, ancora responsabile sui gol presi dall’Inter. Se il tiro di Malinovsky era oggettivamente imprendibile, il portiere sloveno ha le sue responsabilità sul gol di Toloi e anche su quello di Piccoli nel finale, per fortuna annullato al Var. Continua il periodo opaco.