Napoli schiacciasassi, l’Inter corre, stop Milan: la quattordicesima di Serie A
I partenopei affossano la Lazio e approfittano della sconfitta del Milan col Sassuolo. Juventus male contro una grande Atalanta
Va in archivio la giornata numero 14 di Serie A con due scontri diretti molto indicativi ed un risultato a sorpresa: torna una sola squadra in testa alla classifica.
Il Napoli spazza via la Lazio e torna davanti
Il big match di questa quattordicesima giornata vede il Napoli, complice anche la sconfitta inattesa del Milan con il Sassuolo, andare in testa da solo in testa alla classifica, situazione che non accadeva da 5 turni. Gli azzurri, dopo due sconfitte consecutive e con le defezioni di Osimhen, Politano e Anguissa su tutti risponde al meglio al primo accenno di difficoltà in stagione. Il Napoli demolisce letteralmente la Lazio per quasi tutti i 90 minuti ed il poker poteva essere ancora più ampio. La partenza a 1000 produce un 2-0 dopo 10 minuti, nel segno di Zielinski – quinto gol stagionale – e un super Mertens. Il belga mette a segno una doppietta con due capolavori e annichiliscono la squadra di Sarri, che ha avuto due buone occasioni per rientrare in partita. Al 25′ la parata di Ospina su Luis Alberto e la traversa di Acerbi chiudono virtualmente la partita.
Nel secondo tempo il Napoli gestisce il ritmo della partita pur continuando a creare opportunità per trovare il quarto gol, arrivato a poco dalla fine con Fabian Ruiz. Lazio surclassata e respinta sul piano del gioco nuovamente, dopo la sconfitta con la Juventus: sono due scontri diretti di fila toppati. Il Napoli torna in testa solitario, stacca il Milan e tiene a bada l’Inter, ma soprattutto ritrova la quadra nonostante le assenza con cui Spalletti dovrà convivere per un po’.
Seconda sconfitta consecutiva del Milan
Il Milan capitola in casa col Sassuolo. Ironia della sorte il Diavolo era imbattuto da aprile tra le mura amiche in campionato, quando fu battuto proprio dagli emiliani. Dionisi come De Zerbi espugna San Siro mettendo in mostra gioco ed organizzazione, sapendo vincere anche in casa della Juventus ma perdendo punti contro squadre ora in zona retrocessione. Il Milan mette in mostra le difficoltà di reggere l’impegno infrasettimanale europeo, e nonostante 5 cambi dall’inizio rispetto alla vittoria di Madrid, la squadra di Pioli è apparsa meno brillante anche quando in vantaggio – colpo di testa sul primo palo di Romagnoli da corner. I neroverdi reagiscono subito con Scamacca, autore di un fantastico tiro dai 25 metri, imparabile per il rientrante Maignan.
Prima dell’intervallo lo sfortunato autogol di Kjaer completa il sorpasso. Nella ripresa il Milan non rimette in equilibrio la sfida e ad un quarto d’ora dalla fine si chiude la partita con il grave errore in uscita di Kessie e il gol di Berardi, che insacca dopo aver dribblato agevolmente lo stesso Romagnoli, autore poco dopo del fallo da ultimo uomo che lascia il Milan in 10. Seconda sconfitta consecutiva e 7 gol incassati tra Firenze e Sassuolo. L’Inter piomba a -1, l’Atalanta a -4: il vantaggio sulla concorrenza costruito tra settembre e ottobre è quasi annullato.
L’Atalanta inguaia la Juventus
Nell’altra sfida di alta classifica, l’Atalanta sbanca per la prima volta nella sua storia lo Stadium di Torino e mette a distanza di sicurezza la Juventus, ora distante 7 punti dalla zona Champions. La Dea vince “da grande” e di “corto muso”, proprio contro la squadra di Allegri: una prova di solidità e concretezza in casa dei bianconeri, cosa che a Gasperini è spesso mancata in questo inizio di stagione, soprattutto in Champions. Decisivo il lampo di Zapata, in gol da sette partite di fila, con il pallottoliere che segna già quota 11 in stagione.
Rimane ingolfata la Juventus, danneggiata durante la partita dalle uscite per infortunio di Chiesa e McKennie, probabilmente i due interpreti più dinamici nella manovra offensiva, anche un pelo sfortunata nella traversa di Dybala nel recupero. Rimane il problema, grave, in zona gol: sono solo 18 i gol fatti in 14 partite di Serie A, 13° attacco in Serie A. Dopo la debacle di Londra, si chiude una settimana molto difficile per Allegri.
L’Inter vince a Venezia e continua a correre, Roma ok
L’Inter continua a tirare dritto: sono 7 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 9 partite tra campionato e Champions. La vittoria nel diluvio di Venezia porta Inzaghi a un punto dal Milan, sotto il segno di Cahlanoglu. Il turco sblocca ancora una volta la partita: nel mese di novembre ha cambiato marcia e i risultati dei nerazzurri possono essere spiegati anche così. Nel secondo tempo Dimarco, Skriniar e Dzeko non sfruttano le occasioni, ma la chiude Lautaro dal dischetto nel recupero. Sventati due tiri insidiosi della sorpresa Aramu, i nerazzurri archiviano il quarto clean sheet in campionato: un’altra buona notizia.
A proposito di rete inviolata rimane stabile al quinto posto la Roma, che ha ragione del Torino impersonando al meglio il detto “massimo risultato col minimo sforzo”. L’1-0 dell’Olimpico è frutto del gol di Abraham, che riesce a sfruttare la prima occasione capitatagli a tiro, cosa non scontata per l’inglese. Dopo mezz’ora di noia (e con l’infortunio di Pellegrini nel mezzo) arriva la sua zampata, dopo una bella combinazione con Mkhitaryan (incursione e assist) e Zaniolo (velo a smarcare). Arrivano altre occasioni per i giallorossi prima dell’intervallo, mentre nella ripresa Mourinho tenta più di conservare il risultato, con il solo Zaniolo a provare qualcosa in avanti. Passati indenni gli assalti finali del Toro, arriva la terza vittoria in una settimana con zero gol al passivo.
Centrogruppo: scatto Sampdoria
A centroclassifica vittorie preziose di Bologna ed Empoli. Gli emiliani, trascinati da Arnautovic, vincono a La Spezia e si portano addirittura al sesto posto, in coabitazione con Juventus, Lazio e Fiorentina. Proprio la Viola esce sconfitta dal derby toscano, dopo essere stata in vantaggio con Vlahovic. L’Empoli approfitta di una Fiorentina distratta e la ribalta tra il minuto 87 e 89. Non si fanno del male Cagliari e Salernitana nello scontro diretto in zona rossa (1-1), Udinese e Genoa dopo 90 minuti di sbadigli (0-0). Ne approfittano per tirarsi fuori dai bassifondi il Sassuolo di Dionisi corsaro a San Siro e la Sampdoria, anch’essa vincente in rimonta, sul Verona. Seconda vittoria di fila per D’Aversa.
Ci Piace e Non Ci Piace: Il Venezia e Maurizio Sarri
Premio di migliore, anzi, Premio Fair Play, al Venezia che su Twitter si complimenta con l’Inter dopo la sfida al “Penzo”. Premio condiviso con Aurelio Andreazzoli, commosso dopo la vittoria del suo Empoli contro la Fiorentina nel ricordare il fratello scomparso da poco. Queste le sue parole: “Volevo ringraziare, oltre tutte le testimonianze, anche i tifosi… Mi hanno fatto una sorpresa questa notte mettendo uno striscione, mi ha fatto piacere… E’ stato piacevole per la mia famiglia, per mio fratello”, ha detto prima di abbandonare l’intervista, commosso.
Premio in negativo condiviso tra le prestazioni della Lazio e le parole del suo allenatore, Maurizio Sarri. Il tecnico toscano ha giustificato malamente la sconfitta di una settimana fa con la Juventus (“Rigorino e difesa, così hanno vinto tanti campionati”), poi l’amara verità sulle prestazioni della squadra biancoceleste dopo Napoli (“Ogni quattro-cinque partite viene fuori una gara così”). Urge più equilibrio, anche in panchina.