Nasce il premio per chi fa meno figli. Obiettivo: Salvare la Terra
L’Ong ha dato a Megan Markle e Harry d’Inghilterra il premio per aver voluto solo due figli per limitare l’impatto ambientale sulla Terra
A dispetto di ogni politica demografica e dei drammatici dati statistici, che vedono peraltro la nostra nazione, insieme al Giappone, tra quelle destinate tra poco ad avere la popolazione più vecchia del mondo e così destinata all’estinzione, giunge notizia dell’assegnazione di un premio da parte della nota ONG (Organizzazione Non Governativa) ambientalista britannica denominata Population Matters. L’Ong ha conferito a una coppia non più “regale” ma sempre chiamabile col titolo di Duchi di Sussex (ovvero Megan Markle e Harry d’Inghilterra), il riconoscimento della loro scelta esternata nel 2019 e definita “illuminata”, di voler avere soltanto due figli e così limitare “l’impatto ambientale sulla Terra“.
Crescete e moltiplicatevi
A parte l’ipotesi futura della revoca dello stesso premio in caso di concepimento di un terzo figlio (che potrebbe essere determinato anche da una mera casualità oltre che da un legittimo ripensamento), questa valutazione vanificherebbe una serie di moniti coralmente diffusi. In special modo quello cattolico che con il classico “crescete e moltiplicatevi”, avrebbe più di tutti contribuito a generare il preoccupante sovraffollamento del globo terrestre. In alcune regioni in particolare (facendosi ovvio riferimento all’Africa), sia l’elevata morte infantile per mancanza di cibo che la politica volta a non favorire la contraccezione, ha ampiamente superato ogni limite in termini di autentica crudeltà, ulteriormente aggravata dagli esodi incontrollati, resi ancor più pericolosi dalla grave pandemia in atto.
Voler figliare è roba per ricchi?
In prima sintesi di impatto, verrebbe da dire quindi che “voler figliare è roba per ricchi”.
Non proprio: se il mondo occidentale ha faticosamente lottato per creare e assorbire il principio della genitorialità consapevole, perché notoriamente “un figlio voluto è più amato”, esiste ancora una fetta rilevante della popolazione mondiale che insiste nel voler vedere, nella riproduzione tra essere umani, l’effetto di un misto tra la naturale crescita animale e la convenzione sociale.
C’è ampia letteratura, infatti, sulla “inspiegabile” scelta di donne sempre più numerose convinte di “non voler fare figli” e del conseguente fastidioso imbarazzo nel sentirsene chiedere il perché.
Eppure, se l’obiettivo dell’associazione premiante sia quello di preservare la sostenibilità ambientale, perché a breve non ci sarà più cibo per tutti, di fatto si risolverebbe in un sistema di controllo della nascite. Col grave rischio di non poter più scegliere liberamente di avere figli, come accadde pochi anni fa in Cina, che ci vide costretti a sopportare l’eliminazione delle “nate femmine” con elevazione ulteriore del tasso di riproduzione. Come oggi ad assistere alla loro “colonizzazione” economica dell’Africa per sfamare il loro popolo, che da sempre mangia anche insetti e scarafaggi, tra l’altro già “sdoganati” da tempo anche qui da noi.
Un premio assegnato ad hoc
Quante famiglie, d’ora in avanti, potranno essere destinatarie di questo “Special Award” che assegna le simboliche 500 sterline, da devolvere ovviamente in beneficenza, come esempio per le future generazioni perché finalizzato alla tutela del pianeta Terra?
Senza troppa malizia, piace pensare che la scelta mediatica premiante da parte della ONG ambientalista su questa famosissima e fortunata coppia, esteticamente impeccabile, sostanzialmente libera e particolarmente ricca, possa fornire, come in una sorta di “Pubblicità progresso”, elementi utili a garantire le giuste consapevolezze in termini di sostenibilità nel momento in cui si decide di mettere figli al mondo, con particolare attenzione a coloro a cui è ancora impedito di accedere a questo fondamentale tipo di libertà.