Nasce “Scarpediem” con una prefazione di Renzo Arbore
Un nuovo libro di Pino Ammendola che presenta alla libreria L’Argonauta, segue degustazione vini del Casale del Giglio
“Chi nasce a Napoli viene al mondo con un destino: l’arte del racconto, ispirata dal canto della memoria che si fonde con la suggestione magica dell’ignoto, di ciò che deve ancora arrivare. Così Pino Ammendola, come Sherazade, si salva dalla nostalgia della sua città, evocandola in maniera feticistica attraverso quel simbolo universale della favola che è ‘la chianella’. Da questo prende il via la sua scrittura quasi cinematografica, fatta della cura del dettaglio e di ritagli d’immagini incollate su un periodare poetico ed accattivante…”, così Renzo Arbore, nella prefazione del libro ‘Scarpediem’.
Una scrittura composta da ritagli di memoria, con uno sguardo appassionato, da autentico napoletano, alle calzature, in questo caso femminili, articolo indispensabile di vestiario che connota fortemente la personalità di una donna. E’ su tali parametri che Pino Ammendola, noto volto televisivo, attore, doppiatore, regista e autore teatrale, ha composto queste sette storie di scarpe. Percorsi immaginari in cui le piccole ‘macchine’ per il nostro viaggio quotidiano diventano la chiave per leggere trame nascoste, per avvertite vibrazioni impalpabili, quasi magici grimaldelli per aprire porte segrete e scoprire le orme lasciate dalla vita.
Nasce così ‘Scarpediem’ (Teke editori), pubblicazione appassionata, umoristica e di vita vissuta, che si avvale della preziosa prefazione di Renzo Arbore. ‘Scarpediem’ verrà presentato al pubblico giovedì 12 marzo alle 18,30 alla Libreria L’Argonauta di Roma. A moderare l’incontro sarà la giornalista di Rai 3 Roberta Ammendola, mentre la voce dell’attrice Maria Letizia Gorga, evocherà per immagini sonore alcuni stralci dei racconti, accompagnata al piano del Maestro Stefano De Meo.
Una “deliziosa tentazione feticista di mettersi nei piedi delle donne” quella di Ammendola, che ritrae le sue muse dalle diverse personalità in un contesto partenopeo sensuale e misterioso, come un calzolaio creativo, inventore di stivali a mezza coscia abbottonati con stringhe elastiche, coturni da dea greca, tacchi in metallo cromato o sandali capresi. Racconti dalla caviglia in giù, che hanno il merito di commuovere o far sorridere, ma soprattutto di fare identificare al lettore, a qualunque sesso appartenga, la propria ‘segreta’ passione per le scarpe, evidenziando un fenomeno di costume, molto più psicanalitico di quello che a primo acchitto potrebbe apparire.
L’AUTORE. Pino Ammendola nasce a Napoli, il 2 dicembre del 1951, da una famiglia napoletana con lontanissime ascendenze spagnole e, come molti napoletani doc, coniuga puntualità svizzera e stakanovismo teutonico ad una filosofia di vita molto permissiva e accomodante. Comincia ad avvicinarsi al mondo dello spettacolo nel ‘63, partecipando ad alcuni sceneggiati televisivi e svolgendo un’intensa attività teatrale con un piccolo gruppo studentesco, fino ad avere la fortuna di una comparsata in un film di grande successo come ‘Operazione San Gennaro’ di Dino Risi.
Passa alcuni anni alla ricerca della sua vera strada, dividendosi tra teatro, sport estremi (paracadutismo e motociclismo su pista) e studio che l’educazione borghese ed una certa passione per il libro gli impedivano di trascurare. Dopo la bufera politica dei primi anni Settanta che lo coinvolge in prima linea, nel ’73, grazie all’attore e regista Arnaldo Ninchi, parte per la prima tournée teatrale, con ‘Le mani sporche’ di J.P. Sartre. Nel ‘75 poi si laurea in Giurisprudenza, con una tesi di ricerca sulla poesia licenziosa dei giuristi napoletani del ‘700.
Nel ‘76 l’incontro con Achille Millo, che considera il suo vero maestro, lo spinge a dedicarsi anima e corpo, al mestiere dell’attore e da qui cominciano una serie di esperienze uniche: oltre che con il grande Millo, in quegli anni ha infatti il privilegio di lavorare con la Compagnia dei Giovani, con Tino Buazzelli, con Salvo Randone e di essere diretto da Mario Landi, da Alessandro Fersen, da Edmo Fenoglio, da Attilio Corsini e tanti altri. Nel 1984, mentre si trova a Los Angeles per lavoro, prende parte ad uno stage per attori stranieri, presso la Lee Strasberg School. Nel ’93 poi, dopo il successo riscosso interpretando ‘Uomini sull’orlo di una crisi di nervi’ di Alessandro Capone, comincia a recitare delle commedie che lui stesso scrive e dirige, ottenendo subito un buon riscontro dalla critica ed un favore del pubblico che ancora lo accompagna.
Alla attività teatrale, che ha spaziato da registi impegnati come Gabriele Lavia a quelli più attenti alla comicità, come Ninni Pingitore, ha sempre alternato quella cinematografica e televisiva, partecipando a numerosi film, sceneggiati e short pubblicitari, con maestri come Steno, Dino Risi, Enzo Trapani, Sandro Bolchi, Anton Giulio Maiano, Lina Wertmuller, Nanni Loy, Tinto Brass, Marcello Aliprandi, Francesco Maiello, Pino Passalacqua, Luciano Emmer, Alberto Sironi, Seth Pelle, Franco Giraldi, Francesco Massaro e con giovani di straordinario talento come Alessandro D’Alatri, Cinzia Th Torrini, Maurizio Zaccaro, Franco Amurri, Oliver Parker e Giuseppe Tornatore.
Senza trascurare il doppiaggio, che ha cominciato con un piccolo ruolo nel ‘Decamerone’ sotto la direzione dello stesso Pasolini. Doppiando poi per Fellini, Monicelli, Scola, E. M. Salerno, Damiano Damiani, Franco Rossi, Luciano Salce, Gianni Amelio, i Taviani e persino Stanley Kubrick. Ha prestato la voce a molti attori stranieri tra cui Jerry Lewis, Judd Hirsch, Henry Gibson, David Corradine, Brad Davis, Prince, Murray Abraham, Antonio Banderas, Dana Carvey, Jack Villeriè, Roman Polansky e a famosi personaggi dei cartoon come Gatto Silvestro, Spigot, Rikety Roket, o della pubblicità come Ettore, il cane parlante di una nota compagnia telefonica.
Per il cinema ha diretto il film ‘Stregati dalla Luna’ tratto dalla sua omonima commedia e in qualità di autore ha firmato molti successi comici: da ‘Nemici di casa’ a ‘Carabinieri si nasce’, da ‘Coppie in multiproprietà’ a ‘Orgasmo e pregiudizio’.
Da molti anni è legato all’attrice e cantante Maria Letizia Gorga, per la quale ha scritto e diretto intensi e fortunati spettacoli di teatro-musica, particolarmente apprezzati dalla critica, tra i quali ‘Osceno Novecento’, ‘40 anni e sono ancora mia’, ‘Theòs Maria Callàs’, ‘Todo Cambia. Viaggio intimo con Mercedes Sosa’ e ‘Avec le temps, Dalida’ sulla vita della straordinaria artista italo francese, uscito in DVD e distribuito in tutto il mondo dalla C.N.I.
È padre di Claudio, giovane attore di successo (‘Denti’ di G. Salvatores e ‘L’amore è eterno finché dura’ di Carlo Verdone).
Pino Ammendola è appassionato di viaggi, specialmente in barca a vela: tra le ultime spedizioni compiute, quelle sull’Arawa, un catamarano di ottantaquattro piedi, insieme al grande documentarista Alessandro Cavalletti, per realizzare un programma di reportage sulle piccole isole non toccate dal turismo, dal titolo ‘Le isole dei non famosi’. Tra i tanti interessi di Ammendola, primo fra tutti la cucina, in cui crede di esprimere il meglio del suo temperamento artistico, ci sono poi la pesca subacquea e le immersioni in generale, la moto e gli scacchi.
A breve farà ritorno sul piccolo schermo con le nuove avventure di ‘Provaci ancora Prof’ ormai alla sesta serie.