Natale di Roma, buon 2.775simo compleanno alla Città Eterna!
Secondo la tradizione, l’Urbe fu fondata da Romolo il 21 aprile del 753 a.C. Quasi tre millenni dopo, forse il migliore augurio resta ancora quello espresso da Orazio nel 17 a.C.
Oggi, 21 aprile, è il giorno del Natale di Roma, che quest’anno spegne ben 2.775 candeline. Un vero e proprio “genetliaco Capitale”, che l’amministrazione capitolina ha deciso di festeggiare con una serie di eventi all’insegna della Cultura. E a cui anche noi, più modestamente, siamo lieti di offrire il nostro contributo.
Gli eventi del Natale di Roma
Oggi, dunque, è il Natale di Roma. Una ricorrenza speciale, celebrata dal Campidoglio mediante visite guidate, appuntamenti didattici, inaugurazioni, mostre, concerti, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche.
Tra le tante iniziative, come ricorda RaiNews, l’accesso gratuito per tutti ai Musei di Roma Capitale e l’inaugurazione del Planetario all’interno del Museo della Civiltà Romana. Ma anche la passeggiata a Villa Borghese, la visita guidata al Casino Nobile di Villa Torlonia e l’apertura straordinaria degli Acquedotti Claudio e Felice. Nonché il “Tracciato del solco”, la rievocazione della fondazione dell’Urbe da parte di Romolo. Che, secondo una tradizione risalente a Marco Terenzio Varrone, avvenne il 21 aprile del 753 a.C.
La Storia dell’Urbe
Da quel momento Roma è stata spesso sinonimo di Storia, a partire del periodo dei leggendari Sette Re – di cui il primo fu proprio Romolo. Seguirono la trasformazione in Repubblica nel 509 a.C., la conquista della penisola italica e, tra il III e il II secolo a.C., l’instaurazione dell’egemonia sul Mediterraneo. Con Giulio Cesare prima, e con Ottaviano Augusto poi, vennero gettati i semi dell’Impero Romano. Anche se il primo Imperatore come lo intendiamo oggi fu Vespasiano, l’artefice del Colosseo – che però fu inaugurato, dopo la sua morte, dal figlio Tito. Roma era ormai la Caput Mundi, il centro del mondo, e tale sarebbe rimasta fino alla caduta dell’Impero nel 476 d.C.
Da allora le vicende della città dei Sette Colli si incrociarono sempre più con quelle della Chiesa, che in un certo senso si sostituì alle istituzioni precedenti. Nel 754 d.C., su iniziativa del Re dei Franchi Pipino il Breve, nacque il Patrimonium Sancti Petri, ovvero lo Stato Pontificio.
Era l’inizio del potere temporale dei Papi che, sia pure con qualche breve interruzione, sarebbe durato oltre mille anni. Concludendosi il 20 settembre 1870 quando, in seguito alla Breccia di Porta Pia, Roma fu annessa al Regno d’Italia e proclamata Capitale il 3 febbraio 1871. Status che avrebbe mantenuto anche dopo il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946, quando si costituì la Repubblica italiana.
L’augurio per il Natale di Roma
Il resto è storia recente. Dalla “dolce vita” al Trattato che nel 1957 istituì la Comunità Economica Europea – primo nucleo della Ue – alle Olimpiadi del 1960. E molto, molto altro, naturalmente.
Eppure, dopo quasi tre millenni, forse l’augurio più bello che si possa fare per il Natale di Roma è ancora quello espresso dal poeta Orazio. Il quale, nel Carmen Saeculare composto nel 17 a.C., scrisse: «Alme Sol, curru nitido diem qui promis et celas aliusque et idem nasceris, possis nihil urbe Roma visere maius». “Almo Sole, che col carro splendente mostri e nascondi il giorno e diverso e uguale rinasci, che tu non possa mai vedere nulla di più grande della città di Roma”!
Buon compleanno, Città Eterna!