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NCC sfilano in corteo e bloccano Roma. Traffico in tilt

La categoria ha proclamato lo stato d’agitazione. Nel mirino la delibera 379 del 2014

Mattinata di ordinario traffico nella Capitale. Ma stavolta le vie del centro di Roma sono congestionate ancora di più per un motivo ben preciso: a sfilare in corteo, sono gli NCC (Noleggio con conducente, ndr). La categoria ha proclamato lo stato di agitazione, e la protesta è rivolta contro il Comune di Roma Capitale e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi.

Le auto NCC sono partite da Fiumicino e sono arrivate fino a piazza Madonna di Loreto, a ridosso di piazza Venezia. Sono oltre 800 le auto che hanno sfilato in corteo. "Le amministrazioni pubbliche non possono e non devono continuare ad ignorare le regole dettate dalla Costituzione e dalle Normative Europee – dichiara nel corso della manifestazione Mauro Ferri, presidente Anitrav – Il Comune di Roma, attraverso una Delibera di Giunta, mette in atto un provvedimento che non solo va ad incidere ed interferire sul mercato dei servizi pubblici non di linea ma vìola i principi sulla tutela della concorrenza".

Nel mirino, la delibera 379 del 30 dicembre 2014 che, secondo Ferri "si scontra con la nostra Costituzione Italiana e con la stessa Legge Quadro per gli autoservizi pubblici non di linea". Pertanto, chiede al sindaco di ritirare immediatamente la delibera, "che entrerà in vigore domenica". Altrimenti, "siamo pronti a paralizzare la città di Roma", minacciano.

Insomma, quello che chiedono al sindaco è di smettere di "regalare" il mercato del trasporto pubblico ai Taxi, "limitando l'attività del servizio di noleggio con conducente e mettendo in ginocchio più di 3.700 imprese che operano nella Capitale".  Così facendo, secondo Anitrav, si corre il rischio di "mettere in ginocchio 4.000 imprese ed oltre 6.000 famiglie che vivono nella città di Roma".

"La Corte Costituzionale ha chiaramente affermato che non si possono adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose e che non si può limitare il diritto dei cittadini di esercitare in qualunque parte del territorio nazionale la loro professione, impiego o lavoro", conclude il presidente di Anitrav.

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