Nel mondo Cyber contemporaneo quali rischi e opportunità?
i fronte ai comportamenti illeciti connessi all’uso di strumenti informatici quali misure di prevenzione e di protezione adottare?
Dallo straordinario interesse degli studenti del corso di laurea in scienze per l’investigazione e la sicurezza dell’Università degli Studi di Perugia è nata l’idea di mettere insieme più contributi di studiosi di Cybersicurezza.
Cultura della sicurezza come antidoto alle nuove identità liquide
Il volume intitolato “Rischi sociali sicurezza e società del futuro” realizzato dall’Avv. Giovanni Cinque presidente dell’associazione Yourfuture e già consigliere del CESPIS, edito da Editoriale Romani, affronta il tema riguardante la tutela della sicurezza nazionale cibernetica e delle attuali esigenze di protezione dei cittadini e delle imprese da minacce informatiche. Indaga sulle soluzioni necessarie per rafforzare la difesa delle reti da attacchi cyber che potrebbero provocare gravi conseguenze sulle catene di approvvigionamento, sulle infrastrutture critiche, sui servizi essenziali, sulle istituzioni, sui processi democratici e compromettere persino la sicurezza economica del sistema Paese. Quanto di più centrato e necessario vista la crisi geopolitica tra Russia ed Ucraina e gli interventi delle potenze mondiali in primis gli Usa.
Diritti dell’Uomo
L’articolo 3 della dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo fa riferimento ad un sistema di sicurezza collettiva in cui sicurezza pubblica e sicurezza economica e sociale sono un binomio inscindibile. Tale disposizione si inserisce nel più ampio concetto che attiene al benessere comune ed al diritto appunto alla sicurezza dell’essere umano.
Per introdurre i tanti e complessi temi affrontati dal libro Mons. Leuzzi nella prefazione al volume utilizza le parole di Anthony Giddens uno dei padri della sociologia contemporanea. “In una società storico-dinamica come la nostra, segnata profondamente da un cambiamento d’epoca, …. la fiducia esiste nel contesto della generale consapevolezza che l’attività umana è socialmente creata piuttosto che essere data dalla natura delle cose…”
La società del futuro
La complessità sociale ha raggiunto livelli tali per cui è necessaria una riflessione che si fonda sull’analisi attenta di tre pilastri: la globalizzazione, la digital trasformation e la società del futuro. La globalizzazione ormai comprende in sé tutto ciò che ci circonda: però non se ne possono accettare soltanto le opportunità senza considerare anche gli enormi rischi. Di fronte ad una mondialità sempre più accentuata, lo si è sperimentato con la pandemia, non si potrà più prescindere da una riflessione anche antropologica ossia quella della digital trasformation.
E’ indubbio, sostiene ancora Mons. Leuzzi, che ci troviamo di fronte ad un rischio tecnologico che si spinge così avanti da portarci all’accettazione di una sorta di liquidità della propria identità: “l’adolescente potrà chiedere conto ai genitori, responsabili del suo profilo o design genetico”. Di fronte a tali questioni il libro suscita interrogativi su quale sarà la società del futuro, la quale sembra puntare in forza della sua potenza tecnico-scientifica verso una meta in cui l’uomo non fa numero con il resto della creazione. L’uomo cessa così di essere protagonista del suo futuro e semplicemente trascinato dagli eventi.
La ricerca del Censis
Di fronte ai comportamenti illeciti connessi all’uso di strumenti informatici quali misure di prevenzione e di protezione adottare? Un ruolo fondamentale nel contrasto a queste forme di criminalità è affidato alle Forze di Polizia ma è anche necessario che i singoli individui e la collettività prendano coscienza dei nuovi rischi e pericoli derivanti dai mutamenti prodotti dallo sviluppo scientifico e tecnologico.
Dal punto di vista economico una ricerca del Censis chiarisce tutto. L’impatto della pandemia sul reddito delle famiglie italiane è stato rilevante, i lockdown selettivi hanno scompaginato il quadro di riferimento del reddito familiare, esponendo buona parte degli italiani ad una fase di incertezza che tutt’ora persiste.
Ancora sono tre le criticità riscontrate: la perdita di socialità data dallo smart working con l’obbligo di operare in un contesto inadeguato, la DAD, che opera invece in un non luogo, il cyberspazio dove i rapporti tra insegnante e alunni sono limitati e condizionati dal mezzo tecnologico, ed infine le disposizioni normative che hanno introdotto il distanziamento sociale hanno costruito un impedimento all’accoglienza delle vittime di violenza.
Un aspetto positivo su tutti, la pandemia ha accelerato i processi di digitalizzazione del Paese ed ha messo in evidenza la priorità di garantire la sicurezza cibernetica. Per tutelare le nuove forme di mercato online, l’attività informatizzata delle Pubbliche amministrazioni e delle aziende private ma soprattutto i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini compresi il diritto alla privacy, la protezione dei dati personali e la libertà di espressione e di informazione. E’ recente infatti la costituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che ha tra i suoi compiti anche quello di promuovere la cultura della sicurezza cibernetica sui rischi e le minacce cyber.
Sandro Gugliotta