Netflix, accusato di incentivare pedofilia: striscione nella notte nella sede romana
Questa mattina uno striscione con scritto “Pedonetflix” chiudeva simbolicamente la sede romana del colosso accusato di favorire la pedofilia
Questa notte a seguito della bufera che ha coinvolto il colosso della distribuzione online Netflix per la distribuzione di un film che secondo alcuni incita alla pedofilia, alcuni giovani hanno simbolicamente chiuso l’ingresso del luogo dove sta per aprire la sede romana di Netflix, con uno striscione.
La polemica è iniziata con “Cuties”, di produzione francese, che ha come protagoniste un gruppo di adolescenti alla scoperta della loro femminilità e sessualità, e le vede in diverse scene ballare con vestiti succinti e in modo provocante. La controversia si è poi tradotta nell’hastag cancelnetflix.
Netflix e le accuse di favorire pedofilia
“Non è la prima che Netflix si presta ad essere mezzo di messaggi sbagliati, ma questa volta si è passato il segno. Intollerabile che tutto ciò avvenga nel silenzio delle autorità italiane. Sappiamo perfettamente di combattere una guerra impari, siamo Davide contro Golia, ma questo non può rappresentare una scusa per tacere davanti ad ogni cosa. Intendiamo ribadire ancora una volta che i bambini devono essere al centro della tutela dello stato. Non è un diritto di nessuno stravolgerne la naturale crescita. Si tenta ancora una volta di favorire l’idea globalista di popoli senza terra, persone senza sesso, e di “amore intergenerazionale”.
Di fronte a tutto questo noi abbiamo individuato la buona battaglia nella lotta contro il globalismo relativista. Per un ritorno alle radici e ai valori ancestrali dell’Europa”. Così dichiarano in una nota i giovani della comunità militante romana di Generazione Identitaria.
La regista Maimouna Deucoré, respinge intanto tutte le accuse, e a chi la critica dice di “Lottare per le stesse battaglie.