Notte dell’Onestà, Salvatore Borsellino a Roma: “Resistere!”
Il fratello di Paolo Borsellino spiega Mafia Capitale: “Ecco cosa succede se uno stato tratta con la criminalità”
"Le inchieste di Roma, quelle su Mafia Capitale, che ci dicono come questo cancro sia arrivato a corrodere anche la Capitale del nostro Paese, hanno una genesi ben precisa. Se uno stato di diritto, come è successo nel nostro Paese, accetta di avviare e di portare a compimento una trattativa con una criminalità organizzata, non può succede che quello che si è verificato nel nostro Paese: la decadenza morale, la decadenza della politica, che si confonde con la criminalità stessa". A parlare dal palco di piazza del Popolo è Salvatore Borsellino, fratello minore del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di via d'Amelio, nel 19 luglio 1992, a soli due mesi di distanza dall'uccisione di Giovanni Falcone.
Salvatore Borsellino ha quindi deciso di partecipare alla Notte dell'Onestà indetta dal Movimento 5 Stelle, un evento che si protrarrà fino alle 21.30 di questa sera. "Sono qui oggi, sicuro di essere insieme a tanta gente onesta" – spiega – "E so che me lo rimprovereranno, perché ho sempre detto che il mio Movimento (delle Agende Rosse, dal nome dell'agenda di Paolo, ndr) non si sarebbe mai accostato a nessun partito. Ma io voglio metterci la faccia, voglio mettere la faccia davanti a quello che sta accadendo ogni giorno nel nostro Paese".
Borsellino passa a raccontare il suo rapporto con il M5S: "I meet up mi hanno dato la possibilità di parlare, quella possibilità che i giornali mi hanno tolto, perché dicevo che quella di via d'Amelio era stata una strage di stato". Perché, secondo il fratello di Paolo Borsellino, la situazione attuale di questo Paese risiede tutta in quella strage, nella morte dei due magistrati che avevano istruito il maxi processo, risiede tutta nella collusione, taciuta dopo la morte di Falcone e Borsellino, tra mafia e politica. Mentre – dice Salvatore – "Falcone e Borsellino a quella trattativa si erano opposti con tutte le forze, Paolo combatteva gli assassini di quello che era il suo vero fratello, cioè Giovanni Falcone. E li hanno eliminati per questo, e per 20 anni ancora, i politici di destra e di sinistra hanno continuato a pagare le cambiali alla mafia".
Il discorso di Salvatore Borsellino si è chiuso come quello tenuto circa 7 anni fa in piazza Farnese: "Resistenza, resistenza, resistenza!".