“Notte prima degli esami rubata”: per gli studenti italiani resterà incompiuta
Gli studenti italiani stanno vivendo una notte prima degli esami che non si compirà mai, ma resterà nei ricordi e nelle attese della gioventù
Notte prima degli esami. La Notte “rubata”
Di solito, lo sappiamo, gli “scippi” si compiono di giorno ma , da sempre, è la notte il periodo che favorisce il furto.
Di notte rubano ma, chi avrebbe mai immaginato che qualcuno osasse rubare “la Notte”? Quella speciale, sognata per anni, raccontata da fratelli e sorelle maggiori, dai genitori, dai nonni: “La notte prima degli Esami”, l’entrata nell’età matura, un vero e proprio rito di iniziazione.
Ore e ore a ripassare e a ripetere ciò che, precedemente, erano solo pagine noiose, ore di lezione da sopportare. Adesso, telefonate o What’s app di conferma. Un po’ di batticuore, genitori comprensivi e speranzosi ed anche, in cuor loro, orgogliosi.
“Come mi vesto domani? Jeans o pantaloni? Maglietta bianca o nera? Il trucco leggero o marcato? Gonna o pantaloni e, nel casso, quanto aderenti?
Speriamo negli Orali”
Domani c’è lo scritto di italiano -sai l’argomento? “Ma” forse Pirandello…Oddio!” e vai a ripetere Pirandello… passa-telefono, voci contrastanti : forse è Pavese, No! D’Annunzio…- che ansia. Un attimo di relax: molte delle cose già le sai e sai come descriverle.
E’ tardi, è ora di andare a dormire. Tutto è pronto ed anch’io.
La mattina, prima arriva l’una, poi l’altro, un sorriso un pò tirato.
Si forma il gruppo che si fa forza stringendosi l’uno all’altro.
Suona la campanella: i Professori indicano le destinazioni. Le bidelle, dopo 5 anni che ti rimbrottano, hanno gli occhi lucidi: un pò della loro gioventù che se ne va.
Alcune ore, alcuni giorni: entrati da adolescenti escono ora da piccoli uomini e piccole donne.
Una prova di iniziazione che nessuno potrà più levare loro.
16 giugno 2020, domani, da solo, andrò a farmi interrogare in un’aula metallica, io so già che verrò promosso, ieri non ho studiato: ho giocato a Videogames.
Mi hanno rubato una notte, non me ne sono neanche accorto.
Di Alberto Cava
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