Nozze gay, in Campidoglio monta la protesta
Comitato della Famiglia contro l’iniziativa del sindaco Marino di trascrivere i matrimoni tra gay celebrati all’estero
Questa mattina il Comitato della Famiglia, associazione apartitica e aconfessionale nata un anno fa, ha messo in scena un protesta in piazza del Campidoglio, nel giorno in cui il sindaco Marino ha deciso, nonostante i diktat contrari del Viminale, di trascrivere a Roma il matrimonio, contratto all’estero, di 16 coppie omosessuali.
Gli attivisti del Comitato, che dal giorno in cui si sono uniti sotto questa bandiera, si battono per la tutela della famiglia, hanno quindi voluto esprimere il loro dissenso nei confronti del primo cittadino colpevole, a detta dei manifestanti, di aver compiuto un abuso di autorità e di aver proceduto ad un gesto anche illegittimo sul piano giuridico tanto che il prefetto sarà costretto ad annullare la trascrizione perché il nostro ordinamento non lo consente. Un primo cittadino che – ricordiamo – nonostante l'azione di oggi in risposta al ministro Alfano, non riesce, insieme con la sua maggioranza, a calendarizzare da oltre un anno e mezza la delibera sulle unioni civili in Aula. Segno, evidentemente, di una discordanza interna al partito, lo stesso partito che però, in Parlamento, tramite l’on. Scalfarotto sta tentando di far passare il cd. ddl sull’omofobia.
Questa forzatura voluta dal sindaco è considerata dagli attivisti che hanno protestato un atto dettato puramente da quell’ideologia progressista che vuole annichilire quel poco che resta dell’istituzione fondante di una qualsiasi comunità, ovvero la famiglia naturale e tradizionale. Il pericolo, temono, è che questo sia solo il primo attacco alla famiglia, che verrà definitivamente smantellata quando verrà concessa anche l’adozione di minori a coppie dello stesso sesso. “Non possiamo permettere che ciò avvenga” – dichiarano gli organizzatori della protesta.
“Questa iniziativa di Marino del tutto arbitraria e completamente estranea alle sue competenze, è stata il frutto di una scelta operata per ottenere i consensi da tutte quelle lobby locali e transnazionali e da quei movimenti per i diritti omosessuali che vogliono imporre un modello di famiglia che si pone in antagonismo rispetto al concetto tradizionale di unione” – continuano.
Spesso abbiamo sentito il sindaco Marino fare appello all’osservanza della Costituzione come atto giuridico fondante e imprescindibile, questa volta però, a chi si propone di combattere in nome della famiglia, sembra che il primo cittadino si sia voluto sostituire al legislatore nazionale su una materia che non è di competenza di un amministratore di una città.
In piazza erano presenti anche alcuni esponenti dell'opposizione locale, come i capigruppo in Campidoglio e in Regione di Forza Italia, Giovanni Quarzo e Luca Gramazio. Con la loro protesta, che si è svolta in contemporanea a quella del Comitato della Famiglia, anche loro hanno voluto esprimere la loro contrarietà alla scelta del sindaco Marino.