Nozze gay, la battaglia del Codacons al fianco di Ignazio Marino
Il Codacons vuole impugnare la diffida del prefetto Pecoraro. E intanto presenta esposto in Procura
Il Prefetto lo aveva annunciato: “Se il sindaco Marino non annullerà la trascrizione” delle 16 coppie omosessuali sposate all’estero, “lo farò io”. Ma contro le intenzioni di Pecoraro, che ieri ha formalmente invitato il sindaco Marino ad annullare le 16 trascrizioni, è il Codacons ad annunciare battaglia.
“Stiamo lavorando per impugnare la diffida del Prefetto e presentare al Tar un ricorso d'urgenza con richiesta di provvedimenti 'ante causam', per bloccare qualsiasi atto teso ad annullare le trascrizioni registrate da Marino” – fa sapere il presidente del Codacons Carlo Rienzi, secondo il quale “l'annullamento delle registrazioni annunciato da Pecoraro si porrebbe in evidente conflitto con le disposizioni comunitarie che impongono agli stati membri il riconoscimento del diritto alla vita familiare indipendentemente dal sesso degli individui”. E, qualora il Prefetto dovesse andare fino in fondo, il Codacons si dice pronto ad adire anche la Corte di Strasburgo.
Nel frattempo, è stato presentato alla Procura della Repubblica di Roma un esposto contro la circolare firmata dal numero uno del Viminale Angelino Alfano, con la richiesta di verificare se “nei fatti esposti possano celarsi fattispecie penalmente rilevanti ivi compreso i reati di cui dall'art. 323 c.p. e concorso nello stesso; violazione del principio costituzionale di uguaglianza dei diritti in quanto la circolare del ministro risulta discriminatoria e contenente una azione di cancellazione di un atto civile, contratto legalmente in un paese Ue, solo sulla base del sesso dei contraenti; violazione dell'autonomia del Sindaco, discriminazione fondata sull'orientamento sessuale (eguaglianza, violazione art. 21 Carta UE, 14 Cedu), violazione del diritto al rispetto della vita familiare (art. 8 Cedu)”.