Nucleare, forse anche in Italia il ritorno è vicino (finalmente)
Ansaldo ed Edison si alleano con la francese EDF per lo sviluppo dell’atomo in Europa e poi da noi. Il viceministro per l’Ambiente Vannia Gava: “Tempi maturi e non più procrastinabili”
Forse anche in Italia sta per (ri)scoccare l’ora del nucleare. Merito di Ansaldo ed Edison, che hanno siglato un accordo col colosso francese EDF per potenziarlo in Europa e, in prospettiva, applicarlo nel Belpaese. Per il quale, come sosteniamo da tempo, sarebbe senza ombra di dubbio un’ottima notizia.
L’accordo tra EDF, Edison e Ansaldo
«Interessante l’intesa sottoscritta da EDF, Edison, Ansaldo Energia ed Ansaldo Nucleare». Così, come riporta il Corsera, il viceministro per l’Ambiente Vannia Gava ha commentato la partnership annunciata dai diretti interessati. Aggiungendo che «i tempi sono maturi e non più procrastinabili per tornare a parlare di nucleare di nuova generazione in Italia».
Tecnicamente, precisa Il Sole 24 Ore, le quattro aziende hanno firmato una lettera d’intenti per collaborare allo sviluppo della tecnologia e favorirne la diffusione nel Vecchio Continente. L’obiettivo, rileva l’ANSA, è «valorizzare nell’immediato le competenze della filiera nucleare italiana» a supporto dei progetti transalpini. Ma anche avviare una riflessione «sul ruolo del nuovo nucleare a supporto della transizione energetica italiana», ha spiegato, come riferisce Repubblica, l’AD di Edison Nicola Monti.
Forse in Italia sta per (ri)scoccare l’ora del nucleare
Del resto, il riavvio degli impianti era scritto nero su bianco nel programma elettorale della coalizione di centrodestra che ha vinto le ultime Politiche. Ora il Governo Meloni potrebbe dunque agire mediante il gruppo genovese che, come ricorda Il Manifesto, è controllato dal Ministero dell’Economia per interposta Cassa Depositi e Prestiti.
La partita, peraltro, non è certo limitata al sodalizio italo-francese. A livello comunitario, infatti, si è creata un’alleanza di 11 Paesi pro-reattori, guidata proprio da Parigi. E, d’altronde, pochi mesi fa l’Europarlamento aveva stabilito a larga maggioranza che l’atomo è energia green – per esempio, è una delle fonti a minor emissione di CO2.
Tutto questo per ribadire, casomai ce ne fosse ancora bisogno, che quello delle centrali sarebbe un grande ritorno, con buona pace di eco-catastrofisti e affermazionisti. Le cui idee anti-scientifiche sono, fortunatamente, sempre meno… sostenibili.