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Nuova noia giuridica per Raggi: contratto con M5s in tribunale

Escludere Raggi dalla corsa al Campidoglio per aver firmato contratto con Grillo e Casaleggio associati, la finalità del ricorso presentato da Monello

Dopo il ricorso presentato dagli esclusi alle "comunarie" del M5s, arriva una nuova seccatura giuridica per la candidata a sindaco di Roma, Virginia Raggi, un ricorso per accertare con urgenza "le condizioni di ineleggibilità della candidata a seguito della sottoscrizione del contratto con l'associazione Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo e Davide Casaleggio, che limita fortemente fino a impedire l'autonomia nelle decisioni che Virginia Raggi dovrebbe assumere da eventuale sindaco di Roma".

E' stato l'avvocato Venerando Monello, presidente dell'European Lawyers Association, ad avanzare la richiesta di accertamento, nella quale si chiede di escludere Raggi dalla partecipazione alle elezioni amministrative della Capitale, per aver firmato il contratto che la lega a Beppe Grillo e alla Casaleggio e associati.

"Il contratto vìola gli art. 3, 67 e 97 della Costituzione, l'art. 1 L. n. 17 del 1982 c.d. Spadolini, non ché gli art. 3, 7, 23 del Regolamento del Consiglio Comunale di Roma Capitale – afferma l'avvocato Monello in una nota in cui riporta l'atto presentato in Tribunale – il ricorso è dovuto alla necessità di porre rimedio ad un gravissimo vulnus al sistema democratico, operato con la sottoscrizione, da parte della candidata a sindaco Virginia Raggi, del contratto".

Secondo il richiedente Monello, "due privati cittadini che non ricoprono alcun titolo o specifica pubblica funzione che a ciò li possa in qualche modo legittimare, ed una società di capitali quale è la Casaleggio e associati, avocherebbero a sé tutte le scelte più importanti che i futuri amministratori, sindaco e giunta compresi, dovranno compiere. Dagli appalti pubblici, alla gestione delle municipalizzate, dal piano regolatore, alla revoca di un assesssore, solo per fare alcuni esempi. Sarebbe la privatizzazione di Roma Capitale".

Non si è fatta attendere la replica della diretta interessata: "Leggo di questo ricorso presentato da un avvocato che ha detto di avere la tessera Pd. sono ridicoli, non sanno più cosa inventarsi", così Virginia Raggi.

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