Nuove dal mondo delle abilitazioni professionalizzanti, il Disegno di Legge
Abilitazioni professionalizzanti: Disegno di Legge per le facoltà di Veterinaria, Odontoiatria, Farmacologia e Psicologia
Abilitazioni professionalizzanti, le novità in arrivo. Nei giorni scorsi il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi ha fatto delle dichiarazioni pubbliche molto forti. Attraverso i canali mediatici del Ministero ci giunge voce della volontà da parte dello stesso ministro della formulazione di un Disegno di Legge in merito alle lauree abilitanti per le facoltà di Veterinaria, odontoiatria, farmacologia e Psicologia. Proposta già presentata oltre un mese fa durante in un incontro tra il Ministro e il Consiglio Nazionale Studenti Universitari (in data 22 Luglio).
Abilitazioni professionalizzanti, la riforma nel decreto Cura Italia
La riforma delle lauree abilitanti ha riscosso negli ultimi mesi un forte interesse mediatico anche in funzione del decreto Cura Italia, emanato in emergenza già nel mese di Marzo.
Con esso si riconosceva abilitante la laurea in medicina proprio per soddisfare la necessità di medici nelle corsie strapiene degli ospedali dopo la diffusione del Covid-19.
La necessità storica di riformare il percorso di abilitazione da una parte e la forte spinta inerziale che il precedente di medicina ha sollecitato, stanno portando finalmente il MIUR a ridefinire e a snellire l’iter di professionalizzazione per molte delle lauree definite organizzate.
Il movimento dei neolaureati in psicologia
Fra i vari movimenti studenteschi che si sono mobilitati, scendendo anche in piazza proprio per chiedere le modifiche e lo snellimento degli iter c’è quello dei neolaureati di psicologia.
Gli studenti hanno organizzato in un vero e proprio movimento.
Hanno manifestato ordinatamente e pacificamente in diverse piazze d’Italia nell’intenzione di far valere oltre all’abilitazione anche la necessità di essere da subito inseriti nel mondo del lavoro proprio in funzione della nuova emergenza sanitaria e il bisogno inascoltato di un supporto psicologico per gli operatori del settore come della popolazione più in generale.
La proposta del Ministro Manfredi sembrerebbe andare anche nella stessa direzione delle intenzioni di rinnovamento e riformulazione dei corsi di laurea in Psicologia, auspicata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Quest’ultimo punta ad “una laurea professionalizzante e un iter di studi in linea con lo status di professione per la salute ed i nuovi bisogni ed ambiti operativi”.
Abilitazioni professionalizzanti, ancora tante domande
Tuttavia rimangono ancora alcuni punti interrogativi in merito al DDL presentato nella giornata del 12 Ottobre in un pre-consiglio dei ministri.
Ad esempio il DDL avrà una valenza retroattiva? Questo è l’interrogativo che migliaia di laureati si stanno ponendo.
Ad oggi l’unico esempio esistente di “Abilitazione d’ufficio” di una laurea professionalizzante è quello, come detto prima, dei medici nel qual caso l’esame di Stato per l’abilitazione professionale è stato di fatto riformulato e di tale modifica hanno goduto non solo i cosiddetti neo-laureati dell’anno 2020 ma anche tutti i laureati degli anni precedenti.
Il nuovo DDL affronta la questione nell’articolo 5, parlando di abilitazione per i laureati in possesso di una laurea fra quelle indicate e lo fa più esattamente al comma 1, ritenendo che la valutazione di un tirocinio pratico-valutativo sia di per se già criterio di abilitazione professionale. Tuttavia, le modalità e lo svolgimento della procedura dovranno essere normate attraverso un apposito Decreto Ministeriale del quale ad oggi non si conoscono minimamente i contenuti.
Il tirocinio infinito degli psicologi
Non è inoltre dato sapere se per tirocinio pratico-valutativo s’intenda quello che per i laureati in Psicologia è il tirocinio post-lauream o se quest’ultimi debbano sostenere nuovamente un ennesimo periodo di formazione professionale per essere abilitati.
Il timore dei dottori in Psicologia è infatti quello che paradossalmente con il nuovo Decreto Ministeriale, si vengano a creare nuovi iter burocratici per colpa dei quali i tempi d’ingresso nel mondo del lavoro si allunghino ulteriormente o che addirittura si arrivi a formulare una sorta di nuovo esame di stato.
Per ovviare a tutto questo, il Movimento Professione Psicologo Italia ha già comunicato la volontà di scendere ancora una volta in piazza per sensibilizzare gli organi competenti, nonché il ministro Manfredi.
Affinché si possa pensare a delle soluzioni efficaci anche per coloro già in possesso del titolo di laurea, rendendo de facto abilitante il completamento del tirocinio professionalizzante svolto post-laurea.
Inoltre il rischio che il DDL in sede parlamentare possa subire delle modifiche strutturali, soprattutto a seguito di pressioni da parte degli ordini professionali, che fino ad oggi non hanno dimostrato grande interesse per la riforma, contribuisca allo stato di forte incertezza con il quale molti aspiranti in questi mesi stanno convivendo.
Se il Ministro Manfredi ha realmente intenzione di andare incontro alle esigenze dei laureati, facilitando e velocizzando il loro ingresso nel mondo del lavoro, è ora che deve agire. Altrimenti resteranno solo parole, rischiando di scadere in quel patetico e imbarazzante cliché del quale tutta l’Europa ci addita e rimprovera.
Dott. Davide Pirrone
Dott. Massimo Benedetti