Nuovo Decreto, vecchie chiusure: e il centrodestra “di Governo” dov’è?
Le restrizioni dovrebbero essere mantenute almeno fino al 3 maggio, confidando nella campagna vaccinale. Lega e FI si dicono contrarie, ma è ora di battere un colpo
Il nuovo Decreto allo studio dell’esecutivo guidato dal Premier Mario Draghi dovrebbe prevedere le stesse, vecchie chiusure. Questo, almeno, riferiscono i beninformati, secondo cui le restrizioni attualmente in vigore dovrebbero essere prolungate di un altro mese. Un indirizzo che, in ogni caso, sta già spaccando – una volta di più – gli eterogenei azionisti di maggioranza del Governo ecumenico.
Nuovo Decreto, vecchie chiusure
«L’andamento dei contagi resta allarmante, e non è il caso di allentare la stretta anche se la curva dell’epidemia si sta appiattendo». Sarebbe questo, stando ai rumours, il monito lanciato all’ex Governatore della Bce da parte dei cosiddetti rigoristi. Ovvero Roberto Speranza, Ministro nomen omen della Salute, Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, rispettivamente coordinatore e portavoce del Comitato tecnico scientifico.
L’attuale normativa scadrà il prossimo 6 aprile, ma l’orientamento sarebbe quello di mantenere le limitazioni almeno fino al 3 maggio. Termine che dovrebbe servire a oltrepassare le festività del 25 aprile e del 1° maggio riducendo i rischi di trasmissione del Covid-19. In attesa che i competenti si accorgano che dopo verranno il 2 giugno e la stagione estiva.
Nel frattempo, tutte le Regioni dovrebbero restare in fascia arancione o rossa, il che implica che le serrande di bar, ristoranti, cinema e teatri resteranno abbassate. Alla tagliola dovrebbero invece sfuggire le scuole, in predicato di riaprire anche in zona rossa – sia pure limitatamente a materne ed elementari.
Il rovescio della medaglia sarà la militarizzazione degli istituti, con esercito e Protezione Civile impiegati per fare test rapidi perfino ai bambini dei nidi. Quando sarebbe più opportuno blindare la campagna vaccinale, al momento ancora lontana dall’obiettivo di immunizzare 500mila persone al giorno.
Un fatto, sia chiaro, decisamente più imputabile a Bruxelles che a Roma, ma che ha ripercussioni sull’intero Belpaese. Intanto perché porterà alla proroga dello stato di emergenza, in scadenza il 30 aprile, probabilmente fino a giugno. Ma, soprattutto, perché gli Italiani non possono continuare a pagare il prezzo dell’inefficienza delle istituzioni.
Dov’è il centrodestra “di Governo”?
Il nuovo Decreto, e in particolare la conferma dei divieti, non incontra il favore di Matteo Salvini, segretario della Lega. Il quale insiste sulla necessità di “risorgere” dopo Pasqua, spalleggiato anche da almeno una parte di Forza Italia.
Una posizione che non sorprende, considerando che i due partiti di ex-opposizione fanno notoriamente parte dell’ala aperturista. A questo punto, però, è arrivato il momento che decidano cosa vogliono fare da grandi.
Lo spazio ce l’hanno anche, visto che il Pd 2.0 (si fa per dire) di Enrico “stai sereno” Letta si sta dedicando a imprese più edificanti. Tipo eleggere due capigruppo donna, senza nemmeno rendersi conto che non c’è niente di più sessista che una nomina basata prioritariamente sul sesso.
Tornando comunque ai “minimi sistemi”, qualche giorno fa il Nipote-di rimproverava al Capitano di aver tenuto «in ostaggio per un pomeriggio il Cdm (senza peraltro risultati)». Evidentemente non gli avevano riportato in modo corretto i contenuti del Decreto Sostegni, però il suo cinguettio potrebbe ora assumere la valenza di una profezia.
Non è un mistero, infatti, che il centrodestra “di Governo” aspirasse a correggere la rotta di Palazzo Chigi. Ebbene, è arrivato il momento di battere un colpo. Perché la gente è stanca delle parole e si aspetta i fatti, anche se per ottenerli si dovesse alzare la voce.
Qui si parrà la tua nobilitate, si potrebbe dire. In tempi di Dantedì, scusate se è poco!