Nuovo piano vaccini, tra segni di speranza e messaggi di Speranza…
Il Governo Draghi punta a 500mila dosi al giorno entro aprile, grazie all’ok dell’Ema a nuovi sieri. Mentre il Ministro della Salute continua a fare allarmismo sui contagi
Il Governo Draghi è pronto a imprimere una decisa svolta al nuovo piano vaccini, che dovrebbe scattare tra fine marzo e inizio aprile. Grazie soprattutto alla disponibilità di nuovi sieri, in procinto di avere l’ok dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), si punta infatti a sestuplicare l’attuale media di vaccinazione. Il che consentirebbe di guardare al futuro con maggiore fiducia e, per eterogenesi dei fini, di derubricare a “semplice” allarmismo le esternazioni di certe cassandre istituzionali.
L’allarme di Speranza
«La curva del contagio sta risalendo ancora in maniera significativa» e «penso che le prossime settimane non siano facili per la gestione dell’emergenza Covid». Così parlò Roberto Speranza, Ministro nomen omen della Salute, che non perde occasione di sprizzare ottimismo da tutti i pori.
«Da tutte le Regioni arrivano segnalazioni di una curva che risale» ha poi aggiunto il titolare della Sanità. «Basta vedere i numeri dei contagi dell’ultima settimana, che sono cresciuti in maniera significativa rispetto alle settimane precedenti».
Certo, da via Lungotevere Ripa avrebbero anche potuto precisare che gli attualmente positivi sono in diminuzione, come evidenziato dall’ultimo bollettino della Fondazione GIMBE. Oppure che l’aumento del tasso di positività nel weekend è fisiologico, come abbiamo già argomentato. Tanto più che, secondo l’esponente di LeU, «la politica e le istituzioni hanno l’obbligo di dire sempre la verità, anche quando può non portare consenso».
A tal proposito, c’è chi ha interpretato le dichiarazioni del Nostro come un avviso agli (esasperati) naviganti italiani con vista su un eventuale lockdown-bis. Che al più potrebbe avere un senso se fosse estremamente breve, non prorogabile e finalizzato unicamente a favorire il successo del nuovo piano vaccini. La cui accelerazione, come ha sottolineato il Ministro libero e uguale,«presto ci offrirà una soluzione più forte per uscire in modo più strutturale da questa vicenda».
In tal senso, all’orizzonte si intravede già qualche buona notizia.
L’accelerazione sul nuovo piano vaccini
19 milioni di vaccinazioni al mese a partire da fine marzo-inizio aprile, circa 500-600mila al giorno a fronte delle attuali 100mila. È l’ambizioso obiettivo del nuovo piano vaccini che l’esecutivo guidato da Mario Draghi sta mettendo a punto. E che si dovrebbe basare in buona parte sugli antidoti che a breve dovrebbero ricevere il via libera dell’Ema, in primis quello dell’americana Johnson&Johnson.
A seguire dovrebbero poi arrivare i sieri della tedesca CureVac e dell’altra statunitense Novavax, entrambi in “revisione ciclica” (rolling review) da febbraio. E non è escluso che la European Medicines Agency deciderà alla fine di valutare anche il russo Sputnik e il cinese Sinovac.
Una maggiore disponibilità di dosi favorirà la crescita delle somministrazioni giornaliere, per cui l’ex Governatore della Bce sta pensando al coinvolgimento della Protezione Civile. Sia chiamandone in causa i volontari che ampliando la platea delle strutture in cui verrà inoculato l’antidoto. Andrebbe letta in quest’ottica anche la recente designazione di Fabrizio Curcio alla guida del Dipartimento della Presidenza del Consiglio in luogo di Angelo Borrelli.
Sostituzione che ne ha preceduta un’altra assai più significativa – e auspicata da vari protagonisti della maggioranza, cominciando dai leader leghista, Matteo Salvini, e italovivo, Matteo Renzi. SuperMario ha infatti dato il benservito a Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, nominando al suo posto il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.
Decisamente, dunque, non mancano segni di speranza. Anche se sono inframmezzati da messaggi di Speranza – ahinoi!