Obama saluta Marino, arrivederci (forse) al 4 giugno
Intanto sabato il sindaco vola dal sultano con il dossier-restauri
Il presidente Obama è arrivato stamattina all'aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino alle 10.45, accompagnato dal Segretario di Stato americano John Kerry, e dall'imponente corteo presidenziale di auto blindate e moto, per ripartire a bordo dell'Air Force One alla volta di Riad, in Arabia Saudita.
Prima del decollo dell'aereo presidenziale Obama si è intrattenuto con il Sindaco Ignazio Marino per un saluto prima della partenza. Lo scambio di battute è stato in inglese, alla presenza degli ambasciatori americani in Italia e presso la Santa Sede.
"E' BELLO SAPERE CHE ABBIAMO QUI UN BRAVO RAGAZZO DI PITTSBURGH". Queste le parole con cui Obama ha salutato il primo cittadino della Capitale, riferendosi al servizio prestato da Marino come chirurgo di trapianti di fegato negli Usa.
Poi le impressioni sulla visita: il Presidente americano ha detto che gli è piaciuto molto il Colosseo e ha più volte espresso il suo dispiacere di lasciare la Capitale.
L'INVITO DEL SINDACO PER L' ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE. Marino da parte sua ha rilanciato, invitando il Presidente degli Stati Uniti a Roma per il prossimo 4 Giugno, in occasione del 70° anniversario della liberazione di Roma.
Certo, bisognerà aspettare l'invito ufficiale da parte del Presidente della Repubblica, ma Obama si è mostrato possibilista. "Ha detto che l'estate è un buon momento per ritornare e che, del resto, ogni scusa è buona per tornare nella nostra città", ha dichiarato il sindaco Marino a margine dell' incontro.
Obama del resto si è interessato anche ai programmi culturali messi in agenda dal Sindaco, come per esempio la ricostruzione tecnologica, con la regia di Piero Angela, che dal 21 Aprile consentirà di vedere il Foro di Augusto con il Tempio di Marte, come era 2000 anni fa.
USA PARTNER IMPORTANTE PER ROMA. Marino ha poi spiegato come lo sviluppo di un partenariato con gli Usa sia fondamentale nella realizzazione di una fondazione internazionale per il restauro del nostro patrimonio artistico e culturale, alla quale il Comune di Roma sta lavorando, e che ha l'obiettivo di coinvolgere filantropi internazionali, ed anche statunitensi.
A.A.A. CERCASI MECENATE PER ROMA CAPITALE. Non solo americani, ma anche gli arabi sembrano essere coinvolti in questo progetto filantropico internazionale. Il sindaco di Roma infatti volerà a Riad sabato mattina con un bel po di "dossier-restauri" da presentare al principe saudita Sultan bin Salman bin Abdulaziz, che, appassionato di arte, ha deciso, pare, di investire sulla "grande bellezza" di Roma.
Eh si, perché non sono solo i grandi marchi del made in Italy a finire in mano straniera ma da un po di tempo si punta anche ai monumenti.
Del resto negli scorsi mesi abbiamo capito che in tempi di magra le attività di restauro non possono essere sostenute dall'amministrazione pubblica: e allora è partita la corsa ad "adottare" un monumento, da Tod's al Colosseo, Fendi alla fontana di Trevi, fino al giapponese Yuzo Yagi per la Piramide Cestia. Addirittura l'Ambasciata dell' Azerbajian ha restaurato la sala dei Filosofi dei Musei Capitolini, e Bulgari ha fatto poche settimane fa una donazione per la scalinata di Trinità dei Monti.
I 9 PROGETTI DEL DOSSIER-RESTAURI. Il Dossier che il Sindaco porterà con se in Arabia Sudita è stato elaborato dalla Soprintendenza capitolina ai Beni Culturali di Roma e contiene nove proposte, con tanto di costi e foto delle opere da rimettere a nuovo: il restauro delle facciate del Palazzo delle Esposizioni dal costo di 1,3 milioni di euro, quello del Criptoportico alle Terme di Traiano (1,5 milioni) il restauro del Ludus Magno, al Colosseo (2 milioni), e il recupero di Palazzo e Giardino Caffarelli sul colle capitolino (2,5 milioni). Ma anche la prosecuzione dello scavo di via Alessandrina (4 milioni); il Mausoleo di Augusto (4 milioni) e l'ampliamento della Galleria Moderna di Roma Capitale (4 milioni).
Poi ci sono i progetti ex novo come l'allestimento di un Museo all'aperto dell'architettura antica del Celio, dal costo previsto di 1,5 milioni di euro, che dovrà servire da ingresso all'area archeologica.
Il progetto più costoso, da 6 milioni di euro, è il restauro della Cisterna delle Sette Sale, che raccoglieva le acque per il funzionamento delle terme di Traiano.
Cosa ci guadagnano i sauditi? Per ora, sembrerebbe, solo soddisfazione e notorietà.
Lo sponsor potrà beneficiare dello spazio visivo posto sui ponteggi montati sull' opera da restaurare.
Non è chiaro però se i mecenati stranieri potranno beneficiare in futuro anche di una percentuale sul costo del biglietto di ingresso alle opere restaurate.